Maddaloni. Uccise la madre con 32 coltellate, condanna a 30 anni confermata in Appello

Delitto Maddaloni
Delitto Maddaloni
di Marilù Musto
Martedì 26 Aprile 2016, 18:05
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Maddaloni. Nessuno sconto, nessuna pietà per Manlio Spagnuolo, il ragazzo di 27 anni che la sera del 14 febbraio del 2013 uccise la madre con 32 coltellate per procurarsi il denaro per la droga. I giudici della corte di Appello di Napoli, presidente Elvira Capecelatro, hanno confermato la condanna di primo grado a 30 anni di reclusione per il giovane. I magistrati hanno solo eliminato l’aggravante del nesso teleologico (riferito a un reato commesso al fine di eseguirne un altro) che, però, non ha comportato alcuna riduzione della condanna. A pesare sul giudizio dei magistrati sono stati i comportamenti successivi all’omicidio della madre, assunti dal giovane, all’epoca considerato insospettabile. Manlio si cambiò d’abito e uscì in strada per prelevare il denaro da un bancomat con la scheda intestata alla povera madre, Maria Agnese Coscia, pensionata.

Solo in seguito tornò a casa, dove si trovava il cadavere della donna, e si fece legare a una sedia con del nastro adesivo da un suo amico. La mattina dopo, i vicini sfondarono la porta e scoprirono il massacro: Manlio raccontò di essere rimasto vittima di una rapina finita male e spiegò che Agnese era stata ammazzata dai rapinatori; ma sin dalle prime settimane gli inquirenti cominciarono a dubitare della descrizione degli eventi. Arrestato, venne poi processato con rito abbreviato. Ora, Manlio, che di anni ne ha compiuti trenta, chiederà al suo legale, Angelo Raucci, di stilare un nuovo ricorso contro la sentenza di Appello, questa volta in Cassazione.
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