Caserta. Mamma s'introfula in classe e sgrida il bimbo che infastidiva il figlio: bloccata

l'istituto Falcone a Recale
l'istituto Falcone a Recale
di Claudio Lombardi
Venerdì 22 Aprile 2016, 22:47 - Ultimo agg. 23 Aprile, 08:28
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CASERTA - Era entrata di soppiatto nell’edificio con l’intenzione di «strigliare» l’11enne, colpevole, a suo dire, di aver più volte infastidito il figlio. La mamma di Antonio (nome di fantasia), un alunno che frequenta la terza classe, urlando e sbraitando, è riuscita a individuare il bambino nel corridoio. Lì, sarebbe avvenuto un contatto tra i due; poi, però, la donna sarebbe stata fermata da insegnanti e ausiliari.

L’episodio è successo, ieri mattina, intono alle 11.30, a Recale, alla «Giovanni Falcone», in via Guglielmo Marconi, scuola primaria dell’istituto comprensivo «Giovanni XXIII». Secondo una ricostruzione ancora frammentaria, il bambino usciva da un’aula, nella quale aveva partecipato alle prove di una recita scolastica, e, insieme ai compagni e alla maestra, stava rientrando nella sua classe.

Informata, la preside dell’istituto, Giuseppina Presutto, il cui ufficio si trova in viale Europa, che ha allertato i carabinieri di Macerata e il servizio 118. In pochi muniti, in via Marconi sono accorse una volante dell’Arma, con a bordo il comandante di stazione, Baldassarre Nero, e un’autoambulanza. Il bambino è stato assistito dal personale medico e paramedico: non avrebbe riportato lesioni visibili, ma era in un evidente stato di choc. A riportarlo a casa è stata la madre, informata dalla preside. Calmati gli animi, i carabinieri sono rimasti a scuola per raccogliere testimonianze ed elementi utili a ricostruire l’esatta dinamica e le motivazioni che avrebbe spinto la presunta aggreditrice a compiere un gesto così riprovevole, che rischia di avere conseguenze penali. Un punto sul quale stanno indagando gli inquirenti è come sia riuscita la donna, sulla quale ora penderebbe una denuncia a piede libero, a entrare nella scuola: qualcuno ipotizza che possa aver utilizzato un varco secondario lungo viale dei Pini, talvolta usato dai decenti per raggiungere prima il parcheggio.

Altri, addirittura, l’ingresso principale. Anche su questo particolare, tuttavia, sono in corso le indagini. «Era al lavoro ieri mattina e ho appreso la notizia dalla Rete», commenta Anna Stellato, presidente del «Coger», il comitato dei genitori di Recale. «Se, come si racconta – aggiunge Stellato –, l’aggressione è davvero avvenuta, ci troviamo di fronte a una vicenda gravissima, sulla quale bisognerà interrogarsi a lungo».
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