Persi altri sei mesi. Mancava solo il conflitto di competenze: in concreto, è saltata l'apertura programmata dei cantieri per sopprimere tutti i passaggi a livello (ben otto), riunificare la città e rivoluzionare la viabilità cittadina. Gli interventi dovevano partire nel primo trimestre del 2024.
Invece, dopo 54 anni di sfibrante attesa, prima l'entrata in vigore nuovo codice degli appalti e ora l'omesso e ritardato parere favorevole della provincia agli interventi, estesi su tutta l'area urbana, hanno scompaginato, per la seconda volta consecutiva, il cronoprogramma delle opere e anche lo storico protocollo d'intesa firmato dal sindaco De Filippo e dall'ex Ad di Rfi (Maurizio Gentile) nel settembre 2019.
Tutto rimandato al secondo semestre del 2024.
È una mobilitazione inattesa che vede protagonista l'assessore provinciale Angela Sferragatta, il vicesindaco Nicola Corbo e l'ufficio tecnico provinciale. «C'è stato un problema di comunicazione tra i tecnici di Rfi - spiega l'assessore - e le strutture provinciali che può essere recuperato agevolmente, sebbene si sia creato uno spiacevole blocco». Si è innescato un vero conflitto di competenza o una situazione di contrasto tra comune, Rfi e provincia. «Le strade delle burocrazia sono infinite - commenta e spiega il sindaco Andrea De Filippo - perché eravamo persuasi che, con l'ultima conferenza di servizi con Rfi e l'inserimento nel Puc delle soppressioni (approvato dalla provincia), l'infinito iter fosse stato chiuso».
È necessaria un'approvazione-bis. «Oltre all'approvazione delle varianti già inserite nel Puc - precisa De Filippo - vanno approvate le richieste di variante, da allegare, ai singoli progetti redatti da Rfi». E senza la seconda approvazione i cantieri non possono partire. Quindi, si riparte rinnovando le autorizzazioni già concesse nel giugno 2023. Calendario alla mano, il mega-intervento di soppressione dei passaggi a livello urbani parte con 18 mesi di ritardo.