Appalti truccati per favorire le ditte del clan: arrestati due funzionari della Tangenziale di Napoli

Appalti truccati per favorire le ditte del clan: arrestati due funzionari della Tangenziale di Napoli
di ​Mary Liguori
Mercoledì 19 Aprile 2017, 08:30 - Ultimo agg. 14:40
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È nata da una branca dell'indagine sulla Cpl Concordia, metanizzazione dell'Agroaversano monopolizzata dai Casalesi, l'inchiesta che all'alba di oggi ha portato all'esecuzione di sei misure cautelari nei confronti di due funzionari della società Tangenziale di Napoli e di imprenditori ritenuti vicini alla criminalità organizzata casertana. 

L'accusa di turbativa d'asta formulata dalla Dda di Napoli (sostituti procuratori Catello Maresca e Maurizio Giordano) riguarda i lavori di manutenzione delle gallerie  Capodimonte e Solfatara e della pavimentazione stradale della Tangenziale di Napoli.

Su ordine del gip quattro persone sono finite ai domiciliari (tra cui i due funzionari della Società Tangenziale di Napoli Spa, Francesco Caprio e Paola Ciccarino) e una ha ricevuto la misura in carcere. Quest'ultima, l'imprenditore Antonio Piccolo, era già detenuto per la vicenda Cpl Concordia. Coinvolti nell'inchiesta anche i suoi figli, Michele e Jolanda, per i quali il gip ha disposto domiciliari con l'accusa di intestazione fittizia di beni aggravata dal metodo mafioso.

Su delega della Dda, le indagini hanno visti impegnati i carabinieri dei Ros e del Noe, diretti dai tenenti colonnello Gianluca Piasentin e Fernando Maisto. 

Le vicende contestate risalgono al 2015 e riguardano opere per un importo complessivo di 1,6 milioni di euro. I due funzionari avrebbero manipolato gli atti di gara per favorire la Cogepi di Casapesenna. Nel corso dell'operazione è stato eseguito dai Ros anche un sequestro preventivo di 700mila euro. 



 

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