Caserta. Uccide rapinatore, meccanico indagato per eccesso di legittima difesa. L'avvocato: «È molto provato»

L'avvocato Arturo Caiazzo
L'avvocato Arturo Caiazzo
di Fabio Mencocco
Lunedì 21 Marzo 2016, 20:04 - Ultimo agg. 20:12
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E' indagato per eccesso colposo di legittima difesa il meccanico di mezzi industriali, Carlo Diana, di 54 anni, che la scorsa notte, a Villa Literno, nel Casertano, ha ucciso, sparandogli, un ladro albanese, di 37 anni, che stava per rubargli l'auto. Lo si apprende da fonti investigative. Determinante, per la definizione del capo di imputazione, sarà comunque l'esito degli esami balistici e dell'autopsia che potrebbe anche spingere la competente Procura della Repubblica di Napoli Nord a cambiare titolo di reato.

“E’ tornato a casa ed è molto provato per quanto accaduto” queste le parole dell’avvocato Arturo Caiazzo che sta assistendo il proprietario dell’officina meccanica. Il meccanico è tornato solo in serata nella sua abitazione, dove ad attenderlo c’erano la moglie Tina ed i tre figli, oltre ad alcuni parenti. “Ha effettuato dei controlli perché era in stato di choc ed è un soggetto con problemi cardiaci” fa sapere l’avvocato che aggiunge: “Anche la famiglia è molto scossa e sono psicologicamente molto provati. Intanto sull’accaduto continuano ad indagare i carabinieri della compagnia di Casal di Principe, guidati dal tenente Simone Calabrò, mentre è stato aperto un fascicolo dalla Procura di Napoli Nord.

Il meccanico risulta indagato, ma per formalizzare il capo d’accusa, che oscilla tra l’eccesso di legittima difesa e l’omicidio volontario, la Procura attende l’esito della perizia balistica. I carabinieri sono ancora alla ricerca degli altri due complici del tentato furto e per questo stanno vagliando alcuni filmati delle telecamere sequestrati a negozi e abitazioni del vicinato. Gli inquirenti hanno anche sequestrato la Bmw utilizzata dal commando per la fuga, auto che è stato poi trovata bruciata in un fondo agricolo a Gricignano d’Aversa dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Marcianise, guidata dal capitano Nunzio Carbone. Durante le indagini i carabinieri dovranno chiarire anche se al momento dell'intrusione i malviventi erano armati, dato che alcuni testimoni hanno dichiarato che nel momento della fuga uno dei "ladri impugnava una pistola".

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