I Verdi: «Sesso in corsia». Dall'ospedale Sant'Anna la smentita

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di Ornella Mincione
Mercoledì 3 Maggio 2017, 08:53
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CASERTA - «Aver denunciato la presunta parentopoli nella sanità campana attraverso le assunzioni fatte dalle agenzie interinali ci ha fatto diventare una sorta di sportello a cui inviare denunce e segnalazioni e, negli ultimi giorni, ne sono arrivate diverse che raccontano di uno squallido giro di prostituzione che coinvolgerebbe alcune infermiere dell’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta». A denunciarlo il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, componente della Commissione sanità, raccontando che «a La radiazza di Gianni Simioli è arrivata la telefonata di un ascoltatore che, nei fatti, ha confermato l’esistenza di una vera e propria organizzazione che andrebbe al di là quanto scoperto al Loreto mare dove, nei giorni scorsi, è stata scoperta una stanza per incontri hot, seguendo l’esempio del Cardarelli di qualche anno fa».

«Il radioascoltatore ha raccontato di essere stato adescato con la scusa di un caffè che si è poi trasformato in un rapporto sessuale consumato in un bagno del reparto al costo di 50 euro», ha continuato Borrelli aggiungendo che «la prostituzione avverrebbe in alcuni ambulatori che, di notte, sono chiusi, ma anche nelle scale di emergenza che non sono frequentate, soprattutto nelle ore notturne». Borrelli ha chiesto ai vertici dell’ospedale casertano di fare una verifica immediata per accertare le denunce e identificare le responsabili che devono essere «licenziate immediatamente visto che, con la loro “assenza”, metterebbero anche a rischio la vita dei pazienti che potrebbero non ricevere l’assistenza immediata in caso di necessità». Parla di uno «squallido giro di prostituzione», Borrelli ma sia dalle forze dell’ordine dia dalla direzione del nosocomio il caso viene categoricamente smentito. «I reparti sono chiusi. Vale a dire che nessuno può avere accesso se non citofonando e dando nome e cognome. Nessun estraneo può circolare in corsia», tengono a recitare dalla direzione ospedaliera. Inoltre, «abbiamo sistemi di videosorveglianza. Ragion per cui tutto quello che avviene in reparto e fuori viene monitorato», continuano i vertici che sulla integrità dei propri dipendenti non hanno alcun dubbio ma hanno avviato controlli ulteriori agli otto varchi di accesso alla cittadella ospedaliera. Inoltre, «abbiamo commissioni che costantemente verificano la presenza e l’opera dei nostri dipendenti», aggiungono ancora.
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