Sprechi e ritardi, Cantone processa l'ospedale di Caserta

ospedale caserta
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di Lorenzo Calò
Martedì 3 Maggio 2016, 08:41
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CASERTA - Costi lievitati dell’84 per cento, «danno sociale» derivante dai forti ritardi con i quali è stata posta a disposizione della collettività (e quindi, dei pazienti) una importante struttura curativa, sistema quanto meno disinvolto per l’affidamento di lavori e varianti mediante procedure non contemplate nell’attuale normativa vigente sugli appalti. Insomma, l’Autorità Anticorruzione mette sotto accusa la gestione amministrativa e appaltante dell’azienda ospedaliera di Caserta (per opere fino al 2014) e invia gli atti alla Corte dei conti. È l’esito dell’istruttoria avviata in seguito all’azione ispettiva apertasi nel settembre del 2015, pochi mesi dopo l’insediamento della triade commissariale nominata dal ministero dell’Interno in conseguenza del commissariamento - per infiltrazioni malavitose - deciso dal Viminale per l’azienda ospedaliera. Ispezione, per altro, richiesta dalla stessa commissione guidata dal prefetto Cinzia Guercio (nell’organismo anche Michele Ametta e Leonardo Pace).

Sotto i riflettori dell’Authority guidata da Raffaele Cantone i tempi dei lavori di costruzione di due nuovi padiglioni Z (cardiologia e cardiochirurgia) e W (emergenza e accettazione) con impegni di spesa che si sono quadruplicati con una maggiorazione dei costi di circa 11 milioni di euro.
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