Primarie Pd, Renzi sceglie Caserta per la chiusura della sua campagna elettorale

Primarie Pd, Renzi sceglie Caserta per la chiusura della sua campagna elettorale
di Lorenzo Iuliano
Lunedì 24 Aprile 2017, 08:22 - Ultimo agg. 16:30
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CASERTA - L’ex premier Matteo Renzi chiuderà la sua campagna per le Primarie a Caserta con il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini. L’evento è in costruzione e si terrà venerdì o sabato. Il tema su cui sarà incentrato è già stato scelto ed è legato alla cultura e alle sue opportunità. Tappa sicura sarà la visita alla Reggia vanvitelliana. Ed è proprio dai successi di Palazzo Reale, dalla sua crescita in termini di visitatori e immagine, che Renzi ha trovato lo spunto per la scelta di Caserta. Per la volata finale l’ex presidente del consiglio sta organizzando un doppio appuntamento, uno in Europa e l’altro in Italia. Venerdì 28 sarà a Bruxelles per l’iniziativa di respiro internazionale e lo slogan «Europa sì, ma non così». Poi, o nella stessa giornata o sabato, ci sarà la chiusura di campagna in Italia, a Caserta. La macchina organizzativa è già al lavoro, con in testa il commissario provinciale Franco Mirabelli, che tra l’altro è esponente dell’area Dem di Franceschini.

Renzi ha citato spesso il direttore della Reggia Mauro Felicori nei suoi interventi pubblici e sui social, indicandolo come esempio della possibilità di riscatto del Sud attraverso la bellezza dei suoi tesori storico-artistici e anche come caso di un Mezzogiorno che si rimbocca le maniche. L’ultimo endorsement proprio nei giorni di Pasqua, dopo la decisione di Felicori di riaprire il Lunedì in albis il parco del monumento Unesco dopo 25 anni: «Dopo anni la Reggia di Caserta è rimasta aperta - ha scritto su facebook Renzi - grazie all’impegno dei lavoratori e del direttore – che ormai conoscete, visto che ve ne ho parlato spesso – Mauro Felicori. Sì, proprio quello nominato dal nostro governo e subito accolto da una polemica di qualche sigla sindacale perché “lavorava troppo”!! Vi confesso che non finisco di emozionarmi quando penso alla bellezza dell’Italia e penso che, nonostante la mancanza di organizzazione che troppo spesso caratterizza i nostri beni culturali, le cose stanno cambiando... Abbiamo bisogno di risvegliare in noi lo stupore e l’orgoglio di essere italiani». Insomma la Reggia e Felicori incarnano i temi del «renzismo»: l’orgoglio, il Sud, lo sviluppo. E l’ex premier rivendica così la scelta del suo governo di nominare il manager bolognese alla guida del museo vanvitelliano.

L’ultima settimana di campagna per le primarie vedrà già stamattina un primo appuntamento di cartello con l’arrivo nel capoluogo di Ettore Rosato, capogruppo del Pd alla Camera, a sostegno della mozione Renzi-Martina. Alle 10.30 conferenza stampa con i vertici democrat casertani nella sede del partito in via Maielli.

Intanto continuano le polemiche dopo il caso del vicesindaco di Mondragone sotto scorta, Benedetto Zoccola, che ha lasciato il gruppo di Emiliano, annunciando il suo sostegno a Renzi e denunciando l’inserimento nelle liste del governatore pugliese di candidati che fanno parte dell’ala renziana legata all’eurodeputato Nicola Caputo e al consigliere regionale Gennaro Oliviero. Ecco i nomi che Zoccola non ha fatto: nel collegio di Aversa c’è come capolista per Emiliano l’ex segretaria dei Ds Eugenia D’Angelo, in quello di Caserta Angelo Campolattano al secondo posto e ancora nel collegio di Santa Maria Capua Vetere-Piedimonte spuntano il capolista Massimo Schiavone, presidente del consiglio comunale di Sessa Aurunca patria di Oliviero, e Donatella Cennami, figlia dell’ex sindaco di Mondragone Achille, sempre dello stesso gruppo. Per Zoccola, il «patto» tra questa parte dei renziani e i seguaci di Emiliano punterebbe a far convergere sul presidente della Puglia più consensi possibile, che sarebbero sottratti alla mozione dell’ex premier, dove i big però hanno in tasca l’elezione sicura all’assemblea nazionale.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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