Provincia allo stremo
la politica sotto accusa

Provincia allo stremo la politica sotto accusa
di Lia Peluso
Giovedì 20 Aprile 2017, 07:54
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CASERTA - I dipendenti della Provincia, insieme a quelli della società Terra di Lavoro e della ditta di pulizia, ieri mattina, si sono dati appuntamento davanti la prefettura, dove hanno effettuato il sit-in indetto dai sindacati Cgil, Cisl e Uil. Una delegazione dei manifestanti, composta dai rappresentanti delle tre sigle sindacali e dal dirigente dell’area finanziaria della Provincia, Giuseppe Vetrone sono stati ricevuti dal capo di gabinetto, Gaetano Cupello.
I leader delle sigle sindacali hanno illustrato il quadro allarmante che è venuto fuori dalla grave crisi finanziaria della Provincia di Caserta che investe i dipendenti dell’Ente, da questo mese senza stipendi, e il problema di tenuta occupazionale che riguarda Terra di Lavoro e la ditta di pulizia. Poi ci sono le scuole che oltre ad avere il problema delle certificazioni e quindi di apertura degli edifici scolastici delle superiori vedono compromessa anche l’offerta formativa, e infine le strade, per le quali non è assicurata la manutenzione. «Il quadro non è rassicurante e il perché si è arrivati a questa situazione è ormai noto - ha spiegato Giovanni Letizia segretario generale Cisl - adesso la questione vera è come uscirne. Il dato certo è che il ceto politico di Caserta non è riuscito a correggere la rotta del Governo, che aveva assicurato una norma ad hoc per la nostra Provincia. Se abbiamo scritto alla prefettura è perché, nella sua neutralità, possa portare avanti queste istanze dei dipendenti, dei cittadini e degli studenti; se anche la strada istituzionale dovesse fallire allora non ci resta che la via della mobilitazione. Qui non è un’azienda che è in crisi per cui si può pensare - ha concluso Letizia - ad un piano di ristrutturazione, in questo caso ci sono responsabilità politiche ed un Governo che si è disimpegnato rispetto alla Provincia di Caserta».
I rappresentanti delle tre sigle sindacali hanno inviato anche un nota al Governo e nel fine settimana si incontreranno di nuovo per organizzare il cosiddetto piano B, vale a dire quello della mobilitazione che coinvolga tutti, dai dipendenti agli studenti ma anche i cittadini. Il capo di gabinetto ha recepito quanto illustrato dalla delegazione ieri mattina e trasferirà tutto al prefetto, Arturo De Felice e a sua volta quest’ultimo le riferirà al ministero dell’Interno. I sindacati attenderanno un paio di giorni ma se le risposte tarderanno ad arrivare partiranno con una manifestazione di massa. Intanto, oltre la sede di corso Trieste è a rischio chiusura anche la sede alla ex Saint Gobain, della Provincia. In queste ore il datore di lavoro, che è il dirigente provinciale Gennaro Spasiano, sta valutando, su espressa richiesta del direttore generale, se ci sono le condizioni minime igienico-sanitarie per tenere aperta la sede della ex Saint Gobain, considerato che il servizio di pulizia non è assicurato in quanto non è stato rinnovato il contratto alla ditta ed infatti i 45 dipendenti della stessa hanno già ricevuto la lettera di licenziamento. Il presidente facente funzioni della Provincia, Silvio Lavornia, oggi sarà a Roma presso la sede dell’Upi (Unione delle Province italiane) per discutere delle ulteriori iniziative da intraprendere.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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