Reggia di Caserta, al via la missione russa all'Hermitage

Reggia di Caserta, al via la missione russa all'Hermitage
di Lorenzo Iuliano
Martedì 19 Luglio 2016, 08:48 - Ultimo agg. 10:58
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CASERTA - Reggia di Caserta, missione Hermitage. Questa mattina il direttore di Palazzo Reale, Mauro Felicori, volerà a San Pietroburgo per avviare la sfida dell’internazionalizzazione del monumento vanvitelliano e dei suoi tesori. In Russia il manager resterà tre giorni per gettare le basi di un’operazione di marketing incentrata da un lato sulla collezione Terrae Motus di Lucio Amelio e dall’altro sui dipinti di Hackert. Così il sito Unesco casertano tenta la via dell’Oriente. «È quello il nostro grande mercato», scommette Felicori. Un obiettivo su cui c’è il sostegno del governo. Fu lo stesso premier Renzi, durante la sua visita del 24 aprile scorso con la moglie Agnese, a dare pieno appoggio al «gemellaggio» con uno dei più importanti musei del mondo.

Spiega Felicori: «Abbiamo realizzato un allestimento provvisorio di Terrae Motus, in attesa della ristrutturazione dei locali lasciati liberi dalla Scuola nazionale dell’amministrazione e dall’Aeronautica». Una grande U al piano nobile, che parte a destra del vestibolo e arriva fino al retro della cappella palatina. «Quella sarà la sede permanente della collezione, sarà centro congressi e spazio per mostre, per l’estate 2018 il cantiere potrebbe prendere il via, attendiamo infatti l’arrivo dei fondi previsti, pari a circa 10 milioni di euro». Quell’intervento durerà un anno «e allora vorrei approfittare di quel periodo dei lavori per una vasta operazione promozionale della Reggia, ma anche di Napoli e della Campania in Asia, continente che deve essere sempre più il nostro riferimento», fa sapere il manager. Il tour prevede tre tappe: San Pietroburgo, una città cinese (Pechino o Shangai) e il Giappone. Nella tre giorni russa Felicori incontrerà i vertici dell’Hermitage, a partire dal direttore Mikhail Piotrovsky, con i responsabili della sezione arte contemporanea e delle collezioni.

L’ipotesi di lavoro sul tavolo è di portare Terrae Motus a San Pietroburgo e in contemporanea ottenere dei prestiti importanti, come Canaletto, per una mostra sul paesaggismo nel Settecento, capace di rilanciare la figura e l’opera di Hackert, il vedutista di corte. Uno scambio che dovrebbe concretizzarsi nell’autunno del 2018. Nascerà anche un comitato scientifico congiunto: «Vorrei condividere tutta l’operazione con il ministero dei Beni culturali, la Regione Campania e l’Enit - spiega Felicori - perché sono convinto che Terrae Motus possa essere uno straordinario volano non solo per la Reggia ma per il sistema Italia, per far conoscere meglio lì il nostro Paese e le sue esperienze anche di arte contemporanea. La cultura è parte di un progetto più generale di promozione del territorio. Abbiamo due anni per preparare al meglio l’appuntamento».
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