Rubano la tela di Acciardi:
«Aiutatemi a ritrovarla»

Rubano la tela di Acciardi: «Aiutatemi a ritrovarla»
di Elio Zanni
Lunedì 25 Settembre 2017, 08:35
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«Attenzione, non comprate quel quadro. É stato oggetto di furto e aiutereste i malviventi». Ladri d’arte in azione nel centro storico di Sparanise, a pochi passi dalla sede comunale, nel laboratorio dell’artista Walter Acciardi. Il pittore, amareggiato, ha già denunciato l’accaduto ai carabinieri, mostrando una fotografica del dipinto «da mettere al bando» e chiedendo che fossero utilizzate le registrazioni del sistema comunale di videocamere nella speranza d’identificare gli autori del furto. Ma ecco la seconda amarezza. «Le registrazioni - riferisce Acciardi - mostrerebbero solo un furgone nero di cui si intravede la parte alta e che si ferma all’improvviso, senza apparenti motivi nei pressi della mia abitazione. Niente targa e nessun volto riconoscibile: addio quadro».
Una tela di medie dimensioni, quindi piuttosto ingombrante, che l’artista (anche autore di brani musicali per chitarra elettrica, incisi e divenuti celebri negli anni Ottanta) aveva provvisoriamente collocato all’ingresso del laboratorio, a favore della luce del sole, per una più rapida asciugatura. Ma, il tempo di allontanarsi dal fido cavalletto per recuperare dei pennelli e l’opera è sparita.
Insomma, le videocamere comunali non aiuteranno i carabinieri a beccare i malviventi. Questa la storia minima intessuta di delusione «nella tecnologia antiladri di cui tanto si millanta capacità deterrenti» che ha conosciuto a sue spese l’artista originario di Teano e residente da anni a Sparanise. E dire che proprio Acciardi, pittore ben noto anche negli ambienti artistici regionali e nazionali, fino a oggi si diceva entusiasta del fatto che «a Sparanise possiamo lasciare le porte aperte, come ai tempi della mia infanzia».
Favola finita. Ora avrà di sicuro cambiato idea il pittore, paesaggista e ritrattista, che l’altro giorno si è visto portare via dal suo laboratorio un dipinto su tela «ancora fresco di colori a olio» che raffigura un mare in tempesta le cui onde trasbordano oltre la cornice. Un’opera sicuramente fuori dai canoni acciardiani ispirati al rigore accademico e al classicismo, quanto piuttosto un esperimento che, almeno per il momento, sembra aver suscitato perlomeno l’attenzione e l’interesse dei ladri. 
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