San Felice, sì allo scioglimento
La proposta di Minniti al vaglio

S. Felice, sì allo scioglimento La proposta di Minniti al vaglio
S. Felice, sì allo scioglimento La proposta di Minniti al vaglio
di Mary Liguori
Venerdì 5 Maggio 2017, 05:35 - Ultimo agg. 08:31
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San Felice a Cancello. Incurante del rischio concreto di vedere annullata la chiamata alle urne, da un mese la politica di San Felice a Cancello vive il fervore della campagna elettorale con una griglia di partenza che si presenta addirittura sovraffollata. Dalla coalizione tra Forza Italia e il Pd alle civiche, fino al Movimento, il ritornello è uno soltanto: «rompere con il passato». Un obiettivo apparentemente comune in uno scenario frastagliato che con tutta probabilità sarà presto spazzato via con l’arrivo del commissario prefettizio. 

L’ombra dello scioglimento per infiltrazioni mafiose prende corpo con l’ipotesi sempre più concreta dello slittamento delle elezioni a data da destinarsi. La possibilità di una tornata elettorale fissata per la seconda domenica di giugno si fa più remota che mai. Ed è l’11 maggio il giorno della verità: è la prima data utile in quanto è fissato per quella scadenza il Consiglio dei Ministri nel corso del quale si dovrebbe decidere se sciogliere l’Ente locale per infiltrazioni mafiose. Una conclusione piuttosto scontata vista la doppia inchiesta, una della procura di Santa Maria Capua Vetere, l’altra della Dda di Napoli, che ha decapitato l’amministrazione guidata da Pasquale De Lucia, tutt’ora ai domiciliari, e dall’ex vicesindaco Francesco Petrone che sei giorni è già stato condannato per quelle vicende, insieme all’ex capo dell’Ufficio tecnico, Felice Auriemma. 

La prefettura di Caserta ha dunque fatto proprie le conclusioni della commissione d’accesso inviata per sezionare gli atti prodotti dall’amministrazione comunale nel corso degli ultimi anni di legislatura e le ha inviate al ministero. La relazione adesso è sul tavolo del titolare del Viminale, Marco Minniti.
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