San Marco Evangelista. Fanghi pericolosi ai margini di una cava, sequestrato terreno di 34mila metri quadrati

finanza Caserta
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Martedì 19 Luglio 2016, 13:02 - Ultimo agg. 13:49
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San Marco Evangelista. Sequatrata un'area confinante con una cava. Si tratta di un terreno di 34mila metri quadrati a San Marco Evangelista dove erano stati depositati fanghi, frammenti e sezioni di canne pluviali in fibrocemento. L'operazione è stata portata a termine, sotto la direzione della Procura di Santa Maria Capua Vetere, dai finanzieri della Sezione Aerea di Napoli diretto dal tenente pilota Lorenzo Manganini, coordinati dal Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Napoli, con il supporto dei tecnici dell'Arpac di Caserta che hanno eseguiti veri controlli con l'aiuto dei militari della compagnia della guardia di Finanza di Marcianise. Si tratta di un impianto specializzato nel recupero e riciclaggio dei rifiuti solidi e biomasse insistente su un'area di circa 34.000 mq a margine di una cava. L'attività ha consentito all'autorità giudiziaria di verificare che due società erano impegnate nello scarico e nella ricezione, con tre autoarticolati, guidati da operai, di rifiuti speciali provenienti da attività di demolizione edifici, contenenti frammenti e sezioni di canne pluviali in fibrocemento presumibilmente contenenti amianto.



La stessa tipologia di rifiuti speciali pericolosi è stata rinvenuta anche tra le centinaia di migliaia di me di ghiaia proveniente dall'impianto di tritovagliatura dei rifiuti stessi. La finanza, con l'aiuto dell'Arpac, ha provveduto al campionamento dei reperti mettendo in sicurezza l'area e verificando le autorizzazioni in possesso dell'azienda. In particolare, nell'illecita gestione dei fanghi derivanti dalla filtro pressatura delle acque di decantazione dell'impianto di lavaggio della sabbia, sono stati sequestrati centinaia di migliaia di rifiuti speciali pericolosi e non, un impianto di tritovagliatura a più bràcci, una pala meccanica gommata e tre autoarticolati. Le attività di indagine proseguono, sotto la direzione della Procura di Santa Maria Capua Vetere, anche mediante l'utilizzo di droni e sofisticate apparecchiature tecnologiche, talvolta elitrasportate, e seguiteranno con controlli incrociati sul cantiere di produzione dei rifiuti contaminati da amianto, per risalire a tutta la catena di responsabilità e connivenze.
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