Scuole chiuse, la Procura indaga sui fondi spesi

Scuole chiuse, la Procura indaga sui fondi spesi
di Mary Liguori
Domenica 14 Maggio 2017, 09:21
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Accanto al crac della Provincia di Caserta, l’ipotesi di uno sperpero di fondi pubblici per mano delle dirigenze scolastiche. La procura continua gli accertamenti e notizia la prefettura sullo stato delle scuole di Terra di Lavoro «nell’esclusivo interesse dell’incolumità di studenti e dipendenti», tuttavia l’attività di indagine si sta avviando su vari binari convergenti. Lo spettro di nuovi sequestri per «imminente pericolo» e la spada di Damocle della chiusura di altre scuole a Caserta e provincia, è lo scenario giudiziario dentro il quale si muovono i pm, per ora alle prese con una serie di verifiche su circostanze che potrebbero portare a sorprendenti risvolti.
Incongruenze sono emerse per buona parte dei 93 istituti scolastici superiori in merito all’iter che avrebbe dovuto seguire la proroga dei certificati antincendio(in scadenza per la fine 2017) e sulle autorizzazioni antisismiche, in certi casi mai ottenute. Ma soprattutto le perizie ingegneristiche hanno già stabilito, per otto edifici, il pericolo concreto di crolli. Chiusure, dunque, determinate non per ciò che manca nelle «carte», ma per la situazione reale di diversi istituti, accertata dai periti. Le scuole avrebbero dovuto godere periodicamente di una manutenzione che, evidentemente, non c’è stata. E forse - ipotizzano gli inquirenti - non solo per effetto del deficit nel quale è piombata la Provincia di Caserta. Sotto la lente ci sono anche i fondi Por e Pon, di provenienza europea, privi di destinazione univoca e quindi, rispetto ai quali i dirigenti hanno avuto un ampio ventaglio di possibilità di investimento, visto che sono oramai dotate di una certa autonomia gestionale e quindi incaricate, in certi casi, di individuare le priorità degli istituti. È questo uno dei filoni d’indagine nel fascicolo sul tavolo del procuratore Maria Antonietta Troncone che ha delegato agli accertamenti il Nucleo investigativo dei carabinieri di Caserta, coordinato dal tenente colonnello Nicola Mirante. Bisogna accertare il modo in cui quei fondi sono stati spesi, quindi. Vien da sé che, accanto agli amministratori e ai funzionari della Provincia, nel mirino finisce, da questo momento, anche la gestione economica esercitata dai dirigenti. E a questi ultimi si è rivolto, ieri, il governatore Vincenzo De Luca nel vertice a Palazzo Santa Lucia durante il quale ha annunciato che «domani sarà pronto un bando della Regione che mette a disposizione dei 51 dirigenti scolastici fino a 40mila euro». De Luca tuttavia ha anche invitato i presidi «a usare quei soldi con parsimonia, ovvero per gli interventi necessari a ottenere nell’immediato le certificazioni mancanti». Chiara la linea, durissima: «Chiederò il commissariamento delle dirigenze scolastiche che si mostreranno inadempienti», ha detto il presidente della Regione Campania. 
Al netto di tutto ciò, al momento, non ci sono indagati e l’ipotesi di reato formulata dai pm rimanda al solo articolo 677 del codice penale, vale a dire l’«omissione di lavori in edifici o le costruzioni che minacciano rovina». 
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