Tenta di sgozzarsi tra i passanti,
orrore in centro a Caserta

La scia di sangue sul luogo del tentativo di suicidio
La scia di sangue sul luogo del tentativo di suicidio
di Marilù Musto
Domenica 13 Novembre 2016, 09:09 - Ultimo agg. 14 Novembre, 15:13
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Cosa spinge un uomo a togliersi la vita in pubblico? Se lo sono chiesti in molti ieri sera, in via G.M. Bosco, strada super affollata di sabato sera, piena di luci e suoni di clacson. Di certo, ciò che ha gettato tra la folla il trentottenne che si è tagliato la gola nel cuore della città ieri è stata un’oscura esigenza di contatto con la gente, forse la voglia di spettacolarizzare la morte. Ma è un’ipotesi. A evitare che il tentato suicidio si compisse, è stato il grido della sorella del trentottenne: «Aiutatemi, si sta uccidendo con un coltello». Scene di «straordinaria» follia ieri sera.
L’uomo si trovava in un bar in compagnia della sorella - che aveva in braccio un bimbo di appena un anno - e del consorte di quest’ultima. Non si è riusciti a capire bene il motivo, ma intorno alle 18 e 30, il trentottenne ha impugnato un coltello utilizzato per tagliare le carni e si è tagliato la gola, procurandosi una ferita lungo tutto il collo. Gli abiti e l’asfalto si sono tinti di rosso, sotto gli occhi basiti dei passanti. Voleva togliersi la vita, davanti a tutti. Davanti, soprattutto, ai parenti.
Con la lama ha cercato di concludere il suo progetto di morte, ma i commercianti della zona sono usciti dai loro negozi dopo aver udito le grida della donna e hanno cercato coraggiosamente di disarmarlo. I primi a tentare di salvare il trentottenne, il cognato e il titolare del negozio di ottica di via G.M. Bosco: lo hanno bloccato a terra, sfidando il pericolo di essere feriti con la lama. Intanto, il sangue continuava a colare sull’asfalto. Subito, il titolare della rivendita di occhiali ha telefonato al 118 e alla polizia. Sul posto, è giunta l’ambulanza e ha trasportato il ferito all’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta.
I medici, per fortuna, hanno sottoposto ad operazione il trentottenne: il taglio non ha reciso la vena giugulare e l’arteria carotide è stata solo sfiorata. Per ricucire i tagli è stato necessario far giungere in Pronto Soccorso il chirurgo vascolare. Le condizioni del trentottenne sono critiche e la prognosi resta riservata. Sul caso, sta indagando la questura di Caserta coordinata dal questore Antonio Borrelli. Si sta cercando di ricostruire l’accaduto con l’ascolto dei testimoni, ma soprattutto della sorella del trentottenne e del compagno. Si cerca di risalire al motivo del gesto.
In centro, a Caserta, ha regnato per ore lo sgomento per quanto accaduto. «È stato terribile», hanno spiegato alcuni clienti del bar. «Inizialmente abbiamo pensato a una lite finita nel sangue - hanno continuato - poi la donna che era con lui ci ha spiegato che forse il fratello stava cercando di uccidersi». Coloro che hanno salvato il trentottenne dalla morte sono stati infine applauditi per il coraggio, anche perchè sono riusciti a togliere dalle mani dell’uomo il coltello sporco di sangue.
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