Terra dei fuochi, torna l'emergenza roghi

Terra dei fuochi, torna l'emergenza roghi
di Mary Liguori
Lunedì 25 Luglio 2016, 08:43
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CASERTA - Asse mediano, svincolo Aversa-Melito, ore 2.30 del mattino, le fiamme illuminano a giorno la Statale, ma sono raggi di morte, circondati dall’alone di una nube tossica che invade le campagne e si fa strada fino ai centri abitati. È estate, il caldo è afoso, ma gli abitanti della Terra dei Fuochi sono costretti a barricarsi in casa. E non basta. I militari mandati a sorvegliare questa terra dimenticata da Dio e dalle istituzioni non bastano. L’Esercito pattuglia una zona, il fuoco divampa in un’area diametralmente opposta. «È una battaglia persa in partenza, siamo all’ennesimo picco dell’emergenza» dicono i volontari dell’associazione «Terra Nostrum», tra coloro che hanno preso parte, sabato pomeriggio, all’ennesima manifestazione per la tutela della salute dei cittadini che vivono nella cosiddetta «Terra dei fuochi», tra Napoli e Caserta.

Corteo che chiede bonifica, controlli, civiltà. Perché è una guerra all’inciviltà quella che i comitati, gli ambientalisti, i cittadini comuni, combattono spesso armati solo della loro buona volontà. Il vuoto istituzionale è, accanto alla scelleratezza di chi appicca materialmente i roghi tossici, il vero nemico con il quale misurarsi. Un mostro che divora spazzatura e vomita veleno, per ore e ore. Le notti d’estate sono diventate un incubo per gli abitanti dell’Agroaversano, come per quelli del Litorale Domitio. Si vive, in questi giorni, l’ennesima ordinaria emergenza.

Tra l’erba alta delle campagne di Casapesenna, San Marcellino e Trentola Ducenta i cumuli di spazzatura bruciano per ore prima che arrivino i vigili del fuoco. Carbonizzano pezzi di asfalto, lastre di amianto a brandelli, pneumatici, buste che contengono chissà quali materiali. I fumi si espandono fino ai centri abitati, non lontani dai campi dei fuochi, con le conseguenze facilmente immaginabili. Un’emergenza nell’emergenza alla quale spesso anche i pompieri hanno difficoltà a tener testa. Troppe le richieste di intervento, il fuoco divampa contemporaneamente in più punti e, mentre arrivano le autobotti, i roghi tossici persistono per lunghe ore. Dalla strada provinciale tra San Marcellino e Casapesenna uno degli ultimi incendi, scoppiato a mezzogiorno e spento del tutto molte ore dopo. A fuoco pezzi di eternit, ma anche cataste di catrame accumulate ai margini della strada. A fuoco spazzatura anche a Mondragone, a pochi passi dalla spiaggia.
 
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