La madre di Tiziana scrive a Boldrini:
«Giustizia per mia figlia»

mamma con tiziana
mamma con tiziana
di Lorenzo Calò
Lunedì 21 Agosto 2017, 09:11 - Ultimo agg. 14:33
3 Minuti di Lettura
CASERTA - Si rivolge alla presidente della Camera Laura Boldrini che recentemente ha avviato una ferma campagna di condanna e rivalsa legale nei confronti di chi la insulta sul web. Lei, invece, Maria Teresa Giglio, la madre di Tiziana Cantone, resta una mamma ferita, offesa, disarmata nei confronti di una giustizia che da un lato non ha ancora fatto piena luce sui responsabili della morte della figlia e dall’altro non riesce ad arginare le schegge incontrollate di insulti, fango e offese alla memoria della ragazza di cui il web è pieno. Attraverso uno dei suoi legali, l’avvocato Romina Farace, la madre di Tiziana ha diffuso una lettera aperta indirizzata alla terza carica dello Stato. «La presidente della Camera Laura Boldrini - scrive la signora Giglio - ha denunciato quelli che sul web, i cosiddetti haters, si divertono a insultare gli altri, con un linguaggio provocatorio, violento, fatto di commenti offensivi, sessisti e di discriminazioni verso le donne specialmente. La sua denuncia ha fatto sì che si mobilitassero subito tutte le autorità. Insomma, si è mobilitata mezza nazione per la presidente, individuando tempestivamente i colpevoli. A questo punto, a una madre, che ha perso in modo tragico per tante negligenze, la propria e unica figlia, viene da chiedersi: ma la giustizia non dovrebbe essere uguale per tutti?». 

Tiziana Cantone non rivestiva ruoli importanti - ricorda la madre - o cariche istituzionali, ma era una ragazza perbene, «non ambiva a nessuna popolarità e non cercava di farsi strada e di avere successo in nessun campo. Eppure non è riuscita a mettere fine a tutta la gogna mediatica e alle diffamazioni che subiva, che si perpetravano nel tempo e dopo due anni sono ancora senza risposte. Non è stato individuato neanche un colpevole, di tutto ciò che ha dovuto subire la mia povera Tiziana, un anno di tritacarne virtuale, pagine fake con i suoi profili delle quali non si conoscono ancora i nomi dei gestori, la sua immagine infarcita di epiteti senza vergogna, continue diffamazioni, ingiurie». Il riferimento è all’inchiesta giudiziaria che per ora vede indagato l’ex fidanzato della bella 31enne morta suicida dopo la diffusione in rete di cinque video hot che la ritraevano. Ma sulla vicenda si è innescato un complicatissimo braccio di ferro giuridico - in una materia, come quella del diritto nel campo di internet ancora poco univocamente esplorata sotto l’aspetto dottrinario - con i giganti della rete per la rimozione di pagine web, link e foto ricollegabili alla ragazza. Una fatica di Sisifo mentre la Procura di Napoli ha chiuso le indagini nei confronti di Sergio Di Palo, l’ex fidanzato della giovane indagato per calunnia nei confronti di cinque soggetti indicati come responsabili di aver diffuso su internet filmanti hard della ragazza. Resta però il fatto che a oltre nove mesi di distanza, nessuno è stato iscritto nel registro degli indagati per la morte di Tiziana. In sostanza, per i magistrati è molto difficile individuare il «dolo» che incastrerebbe il presunto istigatore alla base della drammatica decisione della giovane di chiudere con la vita. Ecco anche perché oggi la madre di Tiziana scrive quanto la figlia fosse «devastata, e sperava in una giusta sentenza, anche per dimostrare al mondo indifferente e crudele che lei era solo una vittima, non aveva fatto del male a nessuno e non sapeva più come gridarlo. Ha pagato un prezzo troppo caro: questo è omicidio. Cito ora, una dichiarazione della Boldrini, a proposito di denunciare quanti offendono sui social: “Lo farò anche per incoraggiare tutti coloro — specialmente le nostre ragazze e i nostri ragazzi — che subiscono insulti e aggressioni verbali a uscire dal silenzio e denunciare chi usa internet come strumento di prevaricazione”. Ecco...Tiziana ha denunciato, ha fatto tutto ciò che ha potuto, non è stata in silenzio e che cosa è stato fatto? Nulla. Lo Stato dov’è? Bisogna essere “qualcuno” o figli di....? Presidente - conclude - eviti che Tiziana Cantone sia morta invano. Io aspetto solo di farle giustizia e ricongiungermi a lei».
© RIPRODUZIONE RISERVATA