Tiziana Cantone, l'ex contro la madre:
«A casa mia per fuggire dalla famiglia»

Tiziana Cantone, l'ex contro la madre: «A casa mia per fuggire dalla famiglia»
di ​Marilù Musto
Mercoledì 16 Novembre 2016, 08:33 - Ultimo agg. 14:06
3 Minuti di Lettura

Tiziana aveva un rapporto burrascoso con la madre, per questo si trasferì a casa di Sergio a Varcaturo. Era il 2014. Mentre sbocciava l'amore con Sergio vennero girati i video hot finiti poi in rete, divenuti in breve tempo una spada di Damocle per Tiziana, un punto verso il baratro con l'epilogo del suicidio, il 13 settembre. Questa è stata la linea di Sergio Di Palo, ascoltato ieri per sei ore in Procura a Napoli nord dai pubblici ministeri Rossana Esposito e Alessandro Milita.

A sorpresa, Di Palo è stato convocato ieri pomeriggio, alle ore 15, negli uffici al terzo piano del nuovo palazzo di giustizia di Aversa ed è andato via alle 21. Un interrogatorio-fiume il suo che segue l'ascolto, per la seconda volta, della madre di Tiziana, Maria Teresa Giglio, convocata venerdì scorso. E se il secondo interrogatorio della signora Giglio non ha fornito ulteriori spunti investigativi, se non quelli già definiti nell'inchiesta per istigazione al suicidio della figlia, l'escussione dell'imprenditore Di Palo ha aperto la strada in altre direzioni. Ha fatto dei nomi. Ha spiegato che quando i video impazzavano sul web si vergognò e non si recò dal suo avvocato di fiducia, per questo motivo aveva bussato alla porta dell'altro legale, Roberta Foglia Manzillo, legale pagato di tasca sua. Quando Tiziana venne condannata a pagare le spese legali dal tribunale civile dopo aver ottenuto la rimozione parziale dei video della rete, lui offrì di nuovo di pagare il dovuto alla giustizia.

«Gli scrissi una email», ha chiarito. Sergio, «innamorato pazzo» di Tiziana. Sergio, «la rovina» di Tiziana, secondo la signora Giglio. La madre della ragazza ha sempre sostenuto che Tiziana fosse finita in quel giro che sfiorava il porno in rete da quando aveva stretto un legame con Di Palo. Lui, in verità, è l'uomo dei misteri che probabilmente sapeva e non parlava, ma di certo pagava. Così aveva «sborsato» denaro per l'analista di Tiziana Cantone ancora prima che i video finissero sul web. Soffriva di depressione e di anoressia, la bella Tiziana. Lui ha raccontato la sua verità dei fatti, diversa dalla versione della madre che, però, resta attendibile per gli inquirenti. Ha varcato la soglia della procura di Napoli nord con uno sciarpone al collo legato doppio, un cappello in testa per coprirsi dal freddo e il suo avvocato, Bruno Larosa, al seguito.

Continua a leggere su Il Mattino Digital

© RIPRODUZIONE RISERVATA