Tornano in carcere i tre agenti che fornirono la scorta abusiva a Gigi D'Alessio

Tornano in carcere i tre agenti che fornirono la scorta abusiva a Gigi D'Alessio
di Mary Liguori
Martedì 2 Febbraio 2016, 10:07 - Ultimo agg. 10:42
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Il capo di uno dei gruppi di pusher del clan Belforte conferma di aver pagato tre poliziotti per evitare che indagassero sulla cosca: tornano in carcere Sandro Albano, Nunziante Camarca e Domenico Petrillo, i tre agenti arrestati nei mesi scorsi con l'accusa di aver fiancheggiato il clan e poi scarcerati a causa di un clamoroso errore nella redazione dell'ordinanza.

Si tratta degli agenti che fornirono la scorta abusiva a Gigi D'Alessio (non indagato ed estraneo all'inchiesta, ndr) e che avrebbero utilizzato commissariato e auto di servizio per incontri con delle donne. Gli arresti sono stati eseguiti su richiesta del sostituto procuratore antimafia Luigi Landolfi. L'operazione è stata eseguita dalla Mobile di Caserta, diretta da Alessandro Tocco. Nel corso del blitz, sono state arrestate altre dodici persone affiliate al clan Belforte di Marcianise.


Contro i tre agenti (che prestavano servizio al commissariato di Marcianise) ci sono dunque nuove e pensanti accuse, rese da Donato Bucciero, ritenuto elemento di spicco della cosca dei Mazzacane. Bucciero non è pentito, ma "dichiarante". Grazie ai nuovi verbali, la Dda di Napoli ha potuto chiedere il nuovo arresto degli agenti e degli altri indagati dopo l'annullamento delle misure disposto dal Riesame nell'autunno scorso a causa di un errore tecnico della stesura dell'ordinanza. I giudici della libertà disposero infatti la scarcerazione di tutte le persone coinvolte nel blitz ritenendo che il gip non avesse operato un'autonomia valutazione del quadro accusatorio rispetto alla richiesta del pm.

I nuovi elementi hanno consentito alla procura Antimafia di ottenere di nuovo l'arresto delle 12 persone coinvolte nell'inchiesta. Per sette di loro il gip De Stefano ha disposto il carcere, mentre cinque vanno ai domiciliari. Rispondono di accuse varie, tra le quali il traffico di droga aggravato dal metodo mafioso. Il fiorente business aveva la propria base logistica in un negozio di articoli sportivi. Gli stessi agenti sono accusati di aver ceduto delle dosi di droga. 

In carcere: Alessandro Albano Nunziante Camarca Domenico Petrillo Giuseppe Liberato Michele Iafulli Pasquale Piccirillo Roberto Delli Curti. Ai domiciliari: Donato Bucciero Immacolata Bencivenga Rosa Bencivenga Francesco Di Saverio Daniele Pugliese.

 
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