Incendio distrugge ristorante, torna l'allarme racket

CASERTA - È stato distruttivo l’incendio divampato nel noto ristorante «La Cascina» nella notte tra sabato e domenica. Intorno alle 2 del mattino, infatti, in breve tempo le fiamme si sono propagate nei locali dell’esercizio che insiste lungo la strada Statale Appia nel territorio di Vitulazio. Sul posto sono intervenute tempestivamente le squadre dei vigili del fuoco del Comando di Caserta, ma al loro arrivo era troppo tardi e nulla hanno potuto contro il rogo dalle proporzioni ormai enormi. L’intera struttura de «La Cascina», che da poco si era estesa specializzandosi anche nel settore alberghiero, è così andata completamente distrutta.


Per la famiglia proprietaria dell’esercizio si tratta di un danno enorme, quantificabile in centinaia di migliaia di euro. L’attività ricettiva, d’altronde, era particolarmente conosciuta anche oltre i confini provinciali e nel corso di alcuni decenni era divenuto punto di riferimento sia per famiglie che per autotrasportatori in transito (quando era nota col nome «Il camionaro»). «Sono 35 anni che siamo qui - afferma in lacrime la proprietaria - Abbiamo lavorato un’intera vita e ora vediamo tutto distrutto da un giorno all’altro». Sono comprensibilmente in choc i gestori de «La Cascina», ma non si sono mai fermati; e così ieri mattina, dopo poche ore da quel terribile inferno di fiamme che ha distrutto i progetti di una vita, come ogni giorno hanno aperto il ristorante nei locali dell’albergo, che fortunatamente non è rimasto colpito dall’incendio. Sull’ipotesi dolosa sono chiari: «Non abbiamo mai ricevuto minacce e non abbiamo idea se c’è qualcuno dietro tutto questo. Ma abbiamo saputo dell’episodio simile successo alcuni giorni fa a un bar di Vitulazio e la cosa ci ha fatto pensare».


Già, perché proprio nella notte tra martedì e mercoledì scorso un altro incendio è scoppiato nel «Bar Sport», sito nel pieno centro cittadino tra Piazza Croce e via Roma. Anche in questo caso la violenta combustione è avvenuta nelle ore notturne.