Voti in cambio di speculazioni edìli:
in manette l'ex sindaco Brancaccio

Voti in cambio di speculazioni edìli: in manette l'ex sindaco Brancaccio
Voti in cambio di speculazioni edìli: in manette l'ex sindaco Brancaccio
di Marilù Musto
Martedì 13 Giugno 2017, 11:06 - Ultimo agg. 18:37
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Orta di Atella. Lo chiamavano «mister 80 per cento» perchè oltre dieci anni fa riuscì ad ottenere l' 80 per cento di voti dalla popolazione di Orta di Atella. Poi, nel 2007, la discesa politica con i guai giudiziari, dopo un valzer tra i vari partiti: da destra a sinistra. Oggi, l'arresto per associazione di stampo mafioso: Angelo Brancaccio, ex sindaco di Orta di Atella ed ex consigliere della regione Campania, è rinchiuso nel carcere di Secondigliano da questa mattina. Difeso dall'avvocato Mario Griffo, è accusato di aver avuto rapporti con il clan Russo-Schiavone  e Mallardo di Giugliano in occasione della elezioni amministrative.
Brancaccio ha 57 anni ed è stato il primo cittadino del Comune atellano dal 1996 fino al 2015, con una breve interruzione  nel 2007 per un precedente arresto. 


In cambio della sua rielezione, Brancaccio, avrebbe garantito la speculazione edilizia sul suo territorio attraverso il rilascio di permessi a costruire illegittimi, in assenza del piano urbanistico approvato. In questo modo, la popolazione di Orta di Atella - comune che confina con Marcianise sul fronte Casertano e con Caivano sul fronte Napoletano - è cresciuta in maniera esponenziale. Mancano, però, i servizi essenziali nelle nuove zone residenziali: fogne, strade e spazi verdi.

La conformazione di Orta di Atella è completamente cambiata: dove c'erano i campi coltivati, ci sono ora casermoni di cemento che sfioravano i cavi elettrici di alta tensione. E pensare che il toponimo Orta deriva dal termine latino hortua (col diminutivo Hortula) plurale di Hortus, cioè orto, giardino, terreno coltivato perchè sin dalla remota antichità, i terreni erano sfruttati per la coltivazione di prodotti agricoli. 


Ad incastrare l'ex sindaco ci sono le dichiarazioni del collaboratori di giustizia che hanno riempito i verbali redatti dai pm Patrizia Dongiacomo e Luigi Landoldi della procura Antimafia di Napoli.
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