Ignazio Marino: «Bassolino una risorsa per l'Italia, non accetti diktat». E rivela: «Il Papa mi disse che nel mondo gli oppositori sono sbranati dai cani»

Ignazio Marino: «Bassolino una risorsa per l'Italia, non accetti diktat». E rivela: «Il Papa mi disse che nel mondo gli oppositori sono sbranati dai cani»
di Francesca Cicatelli
Giovedì 7 Aprile 2016, 00:43 - Ultimo agg. 20:01
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"Napoli umanamente unica, straordinaria ma paga i debiti di Roma". Ignazio Marino conosce bene la città, ci veniva da bambino seguendo il padre ingegnere navale. La sente vicina: "Napoli ha sfide straordinarie che accomunano tutte le città metropolitane". Così come, nonostante gli scontri passati, è vicino a Bassolino che, a sentire l'ex sindaco di Roma, "è una risorsa per il Paese": per questo gli suggerisce di "seguire il suo cuore senza accettare diktat. E' assurdo che sulle primarie non si sia dato ascolto ad uno straordinario sindaco di Napoli che aveva chiesto solo di rivedere il modo in cui sono state condotte". Chiuso il capitolo politico con Roma: "Non ho strategie elettorali, sono stato aggredito e una mia candidatura non farebbe bene né a me né alla città anche se i partiti non sono all'altezza. Auspico, quindi, una scelta che venga dalla società civile".

Nel libro "Un marziano a Roma" (Feltrinelli editore), presentato oggi a Napoli, racconta la sua verità: dalle pressioni ricevute dal Pd all’analisi di una stagione di governo di Roma, attraverso la sua storia umana e professionale. Marino, dopo una carriera di oltre vent'anni all’estero, prima a Cambridge nel Regno Unito e poi negli Stati Uniti, a Pittsburgh e Philadelphia, dove ha diretto il centro trapianti ed è professore alla Thomas Jefferson University e alla Temple University, nel 2006 viene eletto senatore e nel 2008 nominato presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul Servizio sanitario nazionale. Durante il suo mandato da senatore ha ottenuto la chiusura dei manicomi criminali. E dal 2013 al 2015 è stato sindaco di Roma, "una cancrena nella vita civile: le vecchie amministrazioni hanno creato un debito storico di oltre 24 miliardi di euro, un debito che ricade su tutti, anche sui napoletani, perché nel 2008 il Parlamento varò una legge in cui sanciva che 500 milioni del debito sarebbero stati ripagati con le tasse degli italiani".

Un mandato difficile il suo, non portato a termine: "Quando arrivai in Campidoglio scoprii che dovevamo ancora pagare i terreni del villaggio olimpico del '60. Mi hanno attaccato su tutto, in 28 mesi ho speso solo 20mila euro in spese di rappresentanza mentre Renzi da presidente della Provincia di Firenze ne ha spesi 600mila". Ritiene che sia stata strumentalizzata la vicenda degli scontrini "nata dalla mia buona fede quando ho deciso di pubblicare on line tutte le spese da sindaco. Un gesto di trasparenza rispetto al quale ho ricevuto uno schiaffo in faccia". D'altronde, chiarisce, in quei 20 mila euro c'era una cena offerta all'ambasciatore russo: un investimento per ottenere una donazione di 2 milioni di euro, "500mila dei quali sono occorsi per restaurare la fontana dei Dioscuri, la sala degli Orazi e Curazi in Campidoglio, nonché per rialzare due ordini di colonne spezzate nel foro di Traiano. Lo rifarei, investirei di nuovo 3mila euro in cene per avere 2 milioni di euro in cambio". Parla dei successi da sindaco: "Ho reso edificabile un'area militare abbandonata, ad un chilometro da piazza del Popolo, attraverso una gara internazionale che ha coinvolto 241 studi di architettura di tutto il pianeta" e dove sorgerà edilizia residenziale, sociale e un'area con il primo museo della scienza della Capitale. Il complesso sarà tutto climatizzato da un impianto geotermico. E poi ancora le 21 stazioni metropolitane aperte in 28 mesi: "Oltre 20 chilometri di linee che hanno collegato zone della città prima tagliate fuori dalla rete del trasporto pubblico".

Ci sono poi gli 800mila euro spesi per la "realtà aumentata" ai Fori Imperiali, a cura di Piero Angela, "i cui costi sono stati ripagati in soli 6 mesi di visite". Quindi le risorse per l'illuminazione del lato sinistro dei Fori Imperiali fino alle 3 del mattino (curata da Vittorio Storaro), "cose che neppure l'imperatore Traiano ha mai visto". Di recente è stato anche denunciato per abuso d'ufficio per aver "rimosso per la prima volta i camion-bar intorno al Colosseo" che ora invocano l'usucapione degli spazi. Per il capitolo sul Papa ha chiesto "per cautela, visti i precedenti" l'autorizzazione. Lo ha colpito una frase del Pontefice nel corso del loro incontro: "In alcuni territori del pianeta - mi disse Bergoglio - per spaventare gli oppositori li fanno sbranare dai cani". Così come "mi ha detto - ricorda - che riteneva uno sbaglio che avessi registrato al Comune i matrimoni tra coppie omosessuali celebrati all'estero".
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