A Salerno omaggio a Trotula, scienziata medievale dalla parte delle donne

Dorotea Memoli Apicella
Dorotea Memoli Apicella
di Donatella Trotta
Giovedì 24 Novembre 2016, 00:29
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Nel Medioevo fu la punta di diamante della Scuola medica salernitana, di cui fu la principale esponente femminile: pubblicando opere di ginecologia e di cosmetica che l’hanno consacrata nella storia, fin dal XII secolo. Ma Trotula de Ruggiero, nata a Salerno e vissuta in un periodo di grande transizione degli assetti socio-politici - tra la fine del regno longobardo e l’avvento del ducato normanno - è anche una figura ai confini tra storia e leggenda, per la sua vita esemplare nel difficile e incompiuto cammino di liberazione delle donne alle quali la “magistra salernitana” si rivolgeva per alleviarne le sofferenze fisiche e morali, insegnano loro la consapevolezza la salute del corpo e il piacere della sua bellezza e armonia. Non stupisce dunque che tra i vincitori del Premio Trotula, promosso dall’Università Nuova Scuola Medica Salernitana, vi sia la scrittrice e docente salernitana Dorotea Memoli Apicella, che proprio alla scienziata del Medioevo ha dedicato il suo romanzo storico Io, Trotula. Storia di una leggendaria scienziata medievale, arricchito da un’appendice con 37 ricette mediche adeguatamente esposte e da un originale apparato iconografico a colori, edito da Marlin e giunto alla sua terza edizione, dopo essere stato finalista al premio Fiuggi Storia 2014.

La cerimonia di premiazione si svolgerà presso l’Arcivescovado della Cattedrale di Salerno venerdì 25 novembre, alle ore 11.30, dopo un convegno dedicato a Trotula de Ruggiero in occasione delle giornate della Scuola medica salernitana e della festa di Santa Caterina Alessandrina, patrona della Scuola medica salernitana. Tra gli altri premiati, anche la scrittrice Paola Presciuttini, la giornalista Rai Vira Carbone, la rettrice dell’Università della Basilicata Aurelia Sole. Tra i relatori del convegno, anche Carlo Montinaro, preside ad Chatedram dell’Uniposms e Maurizio Bifulco, presidente della Facoltà di Medicina e Farmacia dell’università di Salerno nonché vincitore del premio per la Storia della medicina della Scuola Medica Salernitana «Lumen et Magister» con Gennaro D’Amato (premio alla carriera), Matteo Santin (premio per la ricerca scientifica), Alberto Del Genio (premio Adolfo Volpe una vita per la chirurgia). I lavori, che avranno inizio alle ore 9 nella Sala San Tommaso dell’Arcivescovado e Cattedrale di Salerno, saranno intervallati, alle 11.30, da una solenne celabrazione eucaristica in onore di Santa Caterina Alessandrina officiata da monsignor Luigi Moretti, Arcivescovo di Salerno, Campagna e Acerno. A seguire, le premiazioni e l’assegnazione delle borse di studio della Fondazione Antonio Volpe e Uniposms e la consegna delle pergamene ai medici neolaureati dell’ateneo salernitano.
Il libro di Dorotea Memoli Apicella - già docente di Lettere classiche nel Liceo Torquato Tasso, autrice di saggi di storia locale e di articoli inclusi negli Annali del Liceo Tasso e in «Rassegna Storica Salernitana», vincitrice nel 1998 ha vinto del Premio storico letterario Leopoldo Cassese per la ricerca inedita su Itinerari salernitani di folclore religioso - riaccende i riflettori su una figura straordinaria che ancora oggi suscita interesse e curiosità: tanto che del volume esiste anche una versione eBook in inglese per il mercato internazionale, affascinato dalla storia di determinazione al femminile incarnata da Trotula. Combinando sapientemente verità e finzione, indizi documentali e immaginazione, l’autrice narra infatti molti dettagli avvincenti della vicenda di Trotula: come l’incontro con Edoardo il Confessore, futuro re d’Inghilterra, chiave di volta del racconto per l’amore folgorante che infiamma il cuore della protagonista adolescente imprimendosi per sempre nella sua anima. 
Ma la ragion di stato avrà la meglio su questo amore impossibile, suggellato già sul nascere dall’addio. E proprio in virtù di questo sentimento, Trotula avrà il coraggio di proseguire tenacemente nel cammino della ricerca scientifica affrontando con coraggio e determinazione le prove del suo futuro di donna, tra le quali il matrimonio con Giovanni Plateario, suo maestro, molto più vecchio di lei, voluto da suo zio, il principe Guaimario IV. Un’esperienza amara la sua, come quella di tante donne del suo tempo e non solo. Ma non senza un intimo sentimento di rivolta, che la spinge ad approfondire gli studi per riscattare se stessa e tutte le altre donne, donando loro la salute del corpo e il piacere della sua bellezza. Indiscutibile protagonista del suo tempo, Trotula è una figura soggetta ad alterne vicende e letture: dall’identità di donna a quella di uomo, dalla qualifica di maga a quella di Dame Trot, personaggio del folklore inglese. 
La magistra salernitana si rivolge alle donne con la voce di chi ha studiato profondamente non solo il loro corpo, ma anche la loro anima; di chi non ha alleviato solo le loro infermità fisiche, specialmente quelle inerenti al sesso, ma anche quelle riguardanti il loro aspetto esteriore, nella convinzione che esse siano concomitanti tra loro. Senza falsi pudori, Trotula libera insomma tutte le donne dalle angustie dei difetti fisici, come la peluria abbondante, le malattie della pelle, il fetore della bocca e tanti altri inestetismi. non solo. Crea anche i rimedi per vedove e religiose tormentate dall’appetito carnale, restituendo loro il giusto equilibrio, e spiega scientificamente le credenze e i pregiudizi del volgo, distruggendo così paure e menzogne ataviche. Non a caso sono molti i registi e gli attori che finora si sono interessati a questo straordinario personaggio: in particolare due tra le più brave e note interpreti contemporanee del cinema e del teatro italiano – Giuliana De Sio e Monica Guerritore – hanno già aderito al progetto di trasposizione teatrale e cinematografica del romanzo di Dorotea Memoli Apicella. 
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