«Alpha», il primo libro di Montagnaro: una raccolta di racconti sul destino dagli uomini

In libreria "Alpha" il primo titolo del docente Fabio Montagnaro
In libreria "Alpha" il primo titolo del docente Fabio Montagnaro
di Vincenzo Aiello
Mercoledì 11 Ottobre 2017, 19:11
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«Sì, sono io, l’uomo preistorico, quello lì in alto a sinistra. Il vostro progenitore. Alpha inizia da me. Anzi, mettiamocelo subito bene in testa: Alpha sono io! Sono seduto su un altopiano, è inverno. Non riesco davvero a pensare, ma intuisco i primi vagiti di idee. Intuisco che la natura mi ha creato per meccanismo evolutivo: devo obbedirle, non farle del male. Rispettare le sue regole, se desidero che l’evoluzione vada avanti. Ma la mia mente si ammanta di cortocircuiti mentali da cui non riesco a uscire. La natura mi ha voluto al mondo. Per esistere, devo mangiare. Per mangiare, devo uccidere parte del creato stesso. Posso farlo? Devo farlo? E fino a che punto? Si vendicherà, mi ucciderà? Ci ucciderà?».

Mancava nel nostro panorama narrativo cittadino un emulo di P. K Dick. Ci prova il 42enne scrittore partenopeo Fabio Montagnaro – che nella vita insegna Impianti chimici alla “Federico II” - e che esordisce con “Alpha (pagg. 120, euro 9.90; Alter ego – Scatole Parlanti edizioni)” , proprio nel momento in cui in sala va "Blade runner 2049". Alpha non è un romanzo unico, senza bisogno di aggiunte: è un insieme di ventiquattro racconti - e di altri scritti - ognuno con diversi protagonisti. I concetti però sono comuni, e legano i racconti tra loro.

Partendo da un uomo preistorico, passando attraverso scultura e amore, nascita di lingua e parole, elezione di un Papa e decapitazione di un re, letteratura e scienza, pittura, adolescenza e tecnologia, storie di mestieri, viaggi ed amicizie, spunti filosofici ed erotismo. Per arrivare ad un robot collocato in un lontanissimo futuro. Tra i racconti, una “nota dell’autore” per indicare al lettore chi scrive e perché. Alpha, progenitore della specie umana riflette sulle leggi che regolano la natura ed il suo stesso agire. La traccia narrativa parte da qui e si estende fino ad un remoto futuro. Insomma una sorta di fantasy tecnologico come “L'invenzione di Morel” di Casares”. Ma l'impressione che se ne trae è che si stia parlando di cose molto reali: forse della nostra stessa vita.

 
 
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