Richard Sorge, la spia rinnegata da Stalin
nel 1944, la storia sul sito degli 007 italiani

Richard Sorge, la spia rinnegata da Stalin nel 1944, la storia sul sito degli 007 italiani
Domenica 2 Ottobre 2016, 16:52 - Ultimo agg. 5 Ottobre, 22:11
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«In una fredda mattina del 7 novembre 1944, mentre a Mosca si celebra con particolare slancio patriottico l'anniversario della Rivoluzione d'ottobre dopo lo scampato pericolo dell'invasione nazista, a Tokyo, Richard Sorge, spia di Stalin, l'agente segreto che tanto ha contribuito alla salvezza dell'Unione Sovietica, sta per essere giustiziato solo, abbandonato dai suoi superiori, maledetto dalle sue vittime, rinnegato dai suoi amici tedeschi, ignorato dei suoi compatrioti russi. La sua esecuzione in effetti passerà del tutto inosservata nel paese al quale aveva dedicato la propria esistenza, sacrificando tutto, compresa la vita».

Domenico Vecchioni, sul portale dei servizi di sicurezza italiani sicurezzanazionale.gov.it, traccia il profilo di Richard Sorge, la spia maledetta. «Nei paesi occidentali libri, articoli, saggi, film vengono dedicati a Richard Sorge - continua la biografia - personaggio singolare ed enigmatico. Nell'Europa comunista nessuno osa pronunciare il suo nome. Perché? Eppure Sorge aveva svelato a Stalin i due segreti più custoditi della seconda guerra mondiale: la data dell'invasione nazista dell'Urss e la decisione di Tokyo di non attaccare l'Unione Sovietica, malgrado l'appartenenza del Giappone al Tripartito, l'Asse Roma-Berlino-Tokyo. Informazione che consentirà a Stalin di spostare gran parte delle truppe stanziate in Siberia per resistere ad una possibile invasione giapponese e utilizzarle invece per fermare i soldati di Hitler sul fronte occidentale. Sorge ha significativamente contribuito a salvare la patria socialista. Ma a Mosca non se ne deve parlare. Perché?».

«Nato nel 1895 nei pressi di Baku - si legge sul portale dell'intelligence italiana- da padre tedesco, ingegnere minerario e da madre russa, Richard vive a Berlino un'infanzia borghese, senza particolari difficoltà. Idealista e patriota, allo scoppio della prima guerra mondiale si arruola volontario a diciannove anni». Ma presto sarà deluso dal suo colpo di testa giovanile «e il fascino dell'avventura guerrierà si trasformerà in un sentimento di disgusto e di rivolta al pensiero dei milioni di uomini sacrificati. Attratto dagli ideali pacifisti ed internazionalisti di Rosa Luxemburg e di Karl Liebknecht, diventa comunista ed è pronto a servire la nuova patria sovietica scaturita dalla rivoluzione del 1917».

 Vecchioni racconta che «con lo pseudonimo di R. Sonter effettua da Mosca missioni in Inghilterra, Svezia e Danimarca per conto del Komintern. Nel 1929 viene trasferito presso il servizio segreto militare, il 4° ufficio, dell'Armata Rossa (Gru), all'epoca guidato dal generale lettone Pavel Berzin. Nuova identità per Sorge, diventato Ramsay e nuova missione in una Cina devastata dalla guerra civile che oppone il Kuomintang di Chiang Kai-Shek all'esercito comunista di Mao Tse-Tung. Teatro delle sue operazioni saranno Nanchino e Shanghai, dove organizza una rete informativa e si crea coperture facendosi apprezzare dalle autorità consolari tedesche».

«Alla Centrale di Mosca sono soddisfatti del lavoro di Ramsay, per il quale si intravvede già una nuova missione, questa volta in Giappone, la cui politica espansionista preoccupa non poco il Cremlino». Una volta rientrato in Germania, l'autore riporta l'estrema abilità di Sorge a crearsi contatti e una storia per costruire una copertura credibile prima della nuova missione. «Insomma nessuno si meraviglierà quando il dottor Sorge riceverà la tessera del Partito Nazional Socialista e riuscirà a farsi spedire a Tokyo come corrispondente di ben tre quotidiani: Frankfurter Zeitung, Täglische Rundschau e Berliner Börsen-Zeitung». 

 «Il 6 settembre 1933 Richard Sorge sbarca a Tokyo - continua la biografia della spia di Stalin - con l'obiettivo di accedere all'ambasciata del Terzo Reich per comprendere i rapporti nippo-germanici. Il compito gli viene facilitato dall'addetto militare tedesco, Eugen Ott, al quale presenta credenziali incontestabili. Le porte dell'Ambasciata non gli si aprono, gli vengono spalancate». Richard «arriverà ad aiutare Ott nel suo lavoro dato che l'addetto militare deve inviare a Berlino dettagliati rapporti sulla situazione del Giappone. Tuttavia poco conoscitore della burocrazia e della mentalità giapponese, incontra grosse difficoltà. Sorge coglie l'occasione e si offre di aiutare l'amico. Proprio sulla base di questi rapporti Ott si fa a Berlino la fama di 'fine conoscitorè delle questioni giapponesi. Eugene Ott sarà nominato nuovo capo missione e riconoscente, affida a Richard Sorge l'incarico di addetto stampa dell'ambasciatà, consentendo un'infiltrazione senza precedenti nella storia dello spionaggio».

 Secondo Vecchioni non appena Richard conquista l'ambasciata tedesca «avvia la rete informativa con elementi di eccezionale valore: l'operatore radio Max Clausen, il giornalista giapponese Hosumi Ozaki, il giornalista jugoslavo Branko Vukelić e il pittore Yotoku Miyagi». «Così organizzato - continua la biografia - nel marzo del 1941 Sorge fa pervenire a Mosca la copia di un telegramma del ministro degli esteri del Reich, Ribbentrop, a Ott in cui si parla di inevitabile attacco tedesco all'Urss per la metà di giugno.
Due mesi dopo riesce ad essere più preciso, indicando che ben 190 divisioni tedesche sono ammassate alle frontiere orientali e che l'invasione sarebbe senza dubbio scatta il 22 giugno. Ma Stalin non ci crede. È ancora convinto della validità dell'alleanza contro natura nazista-sovietica. E, commettendo un errore di valutazione fa rispondere alla sua spia:
«Dubitiamo della veridicità delle vostre informazionì». 
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