Veermer arriva a Napoli con un'app,
a Capodimonte 'La donna con il liuto'

Veermer arriva a Napoli con un'app, a Capodimonte 'La donna con il liuto'
Giovedì 17 Novembre 2016, 16:05
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C'è il mondo misterioso di Vermeer. C'è il suo silenzio, la sua luce. C'è una pittura che ha al suo centro la musica. C'è un realismo che non racconta affatto la realtà. C'è tutto questo nel quadro la 'Donna con il liuto', uno dei capolavori del pittore fiammingo che da domani al 9 febbraio prossimo sarà esposto al Museo Capodimonte di Napoli.
 

 

Un debutto in Italia, per l'opera di Vermeer, reso grazie alla collaborazione con il Metropolitan Museum di New York che a sua volta, da Napoli, riceverà due disegni di Michelangelo. Una visione che, per la prima volta, sarà resa possibile anche grazie ad un'app che di Vermeer farà conoscere tutto, dalle opere alla sua vita. E così, in una stanza rossa, Napoli ha racchiuso il mondo ancora in parte da capire e forse che non sarà capito mai di Vermeer.

C'è lei, la donna seduta davanti alla finestra che accorda un liuto. «Non sappiamo se sta aspettando qualcuno per giocare, suonare o forse la persona è andata via. Non si sa, c'è qualcosa di misterioso», spiega il direttore del museo di Capodimonte, Sylvain Bellenger. Del resto «si crede di solito che Vermeer sia un realista che presenta la sua realtà, invece ha inventato questo mondo».

La famiglia, il mondo del pittore era in effetti un grande caos: aveva 14 bambini, problemi di soldi, di famiglia. «La pace, la tranquillità della sua pittura è una pittura concettuale, un mondo creato - sottolinea Bellenger - alla fine questa pittura è una allegoria musicale».

Per ricreare l'ambiente rappresentato nel quadro, nella sala sono stati esposti due elementi chiave della narrazione di Vermeer: il liuto, con l'esposizione di un esemplare del 1644 del costruttore parigino Jean Des Moulins e custodito al Museo della Cité de la Musique, ed una carta geografica conservata dalla Società napoletana di Storia patria e restaurata per l'occasione.

Non solo, nella sala accanto sono stati esposti quattro dipinti con lo stesso soggetto, la musica e la donna. Opere come l'Autoritratto alla spinetta di Sofonisba Anguissola, Santa Cecilia in estasi di Bernardo Cavallino, Santa Cecilia al clavicembalo di Francesco Guarino e la Santa Cecilia all'organo e angeli musicanti e cantori di Carlo Sellitto. «È un grande piacere la collaborazione con il museo di Capodimonte con il quale non solo lavoriamo ma scambiamo soprattutto idee - ha sottolineato Adam Eaker, il curatore dell'arte fiamminga del Metropolitan Museum - la sapienza dei curatori italiani è molto importante per noi».

Una collaborazione seguendo la quale il museo di Capodimonte presterà al Metropolitan due disegni di Michelangelo in vista di una mostra che si terrà a New York. E c'è poi la tecnologia. «Il mio obiettivo era raggiungere tutti, anche quelli che sono nati dopo il pc - Da qui un'app, Vermeer a Capodimonte, gratuita al pari della mostra.
Un regalo che facciamo grazie anche al sostegno decisivo della regione Campania». Basterà posizionare lo smartphone davanti all'opera e tempo pochi secondi di quel dipinto si saprà tutto. «Non solo, sarà come avere una enciclopedia in tasca - conclude Bellenger - e soprattutto si potrà conoscere, a fondo, il mondo di Vermeer».

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