Ritratto dell'artista da giovane, Sorrento celebra Salvator Rosa

Ritratto dell'artista da giovane, Sorrento celebra Salvator Rosa
di Riccardo Lattuada
Sabato 21 Novembre 2015, 02:56 - Ultimo agg. 7 Novembre, 11:24
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Dopo il lavoro pionieristico di Luigi Salerno, e di studiosi di storia della letteratura il cui arco va da Benedetto Croce ad Uberto Limentani, l'interesse per Salvator Rosa (l'Arenella, Napoli, 1615 – Roma, 1673) pittore, intellettuale e poeta, è oggi alimentato da una nuova stagione di studi e di mostre in cui si sono cimentate le ultime due generazioni di studiosi italiani ed esteri: Stefano Causa, Caterina Volpi, Helen Langdon, Xavier Salomon e vari altri, tra i quali non ultima Viviana Farina, che già nel 2010 ha dedicato un volume al Giovane Salvator Rosa per i tipi di Paparo. Non sorprende perciò che alla stessa Farina si debba ora una nuova esposizione in apertura a Sorrento, al Museo Correale di Terranova, per l'appunto intitolata «Il Giovane Salvator Rosa. Gli inizi di un grande maestro del ‘600 europeo», aperta fino al 31 gennaio.



Il novero dei temi sul tappeto è vasto: dall'inquadramento della formazione del pittore a Napoli al suo ruolo nell'ambiente romano e in quello fiorentino; al suo eclettismo stilistico; al suo ruolo nelle accademie romane; alla questione dei riferimenti letterari e iconografici delle sue opere; allo sviluppo della sua poetica nel campo del paesaggio. Infine, su tutto, resta aperto il problema di comprendere i percorsi mentali ed esistenziali di un artista che ci ha lasciato una mole di scritti privati, di confessioni epistolari, di squarci autobiografici che non sembra avere paragoni nel panorama della pittura europea del Seicento.



Nella produzione giovanile di Rosa un complesso quadro di riferimenti culturali si intreccia in modo non di rado inestricabile, tra cronologie di difficile definizione ed opere spesso sorprendenti per la complessità dei riferimenti figurativi.





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