A Castelvolturno l'arenile diventa "Caretta caretta friendly"

BioForPolis, il tratto dell'arenile di Castelvolturno ripulito per le Caretta caretta
BioForPolis, il tratto dell'arenile di Castelvolturno ripulito per le Caretta caretta
di Donatella Trotta
Domenica 13 Agosto 2017, 13:46 - Ultimo agg. 18:55
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È la tartaruga marina più comune nel bacino del Mediterraneo, eppure la sua specie è fortemente minacciata in tutto il Mare Nostrum, al limite dell'estinzione nelle acque territoriali italiane. Perché la Caretta caretta, simpatico esemplare di rettile marino migrante, usa riprodursi in estate (nei mesi di giugno, luglio e agosto), proprio quando maggiori possono essere le azioni di disturbo al delicato iter di deposizione delle uova dopo l’accoppiamento, incubazione (che dura da 42 a 65 giorni circa) e infine schiusa delle uova, facilmente disturbate dalla presenza di persone, animali, rumori e luci.  

Nella mappa dei siti di nidificazione italiani non disturbati dal turismo balneare, si registra ora in Campania un nuovo punto “Caretta caretta friendly”: si tratta del lido recentemente inglobato nella riserva statale di Castelvolturno, ripulito a fondo in queste ultime settimane e adeguatamente delimitato a beneficio della fauna che qui potrà finalmente trovare le condizioni ideali per la riproduzione. L’intervento è stato realizzato nell’ambito del progetto Bio.For.Polis, finanziato dalla Fondazione con il Sud, che abbraccia la Pineta di Castelvolturno, nel Casertano, e il Tirone Alto Vesuvio, nel Napoletano, aree entrambe gestite dall’Ufficio Territoriale Carabinieri per la Biodiversità (Utcb) di Caserta. Il tratto di spiaggia sabbiosa, habitat particolarmente propizio per le nidificazioni estive delle tartarughe, era infatti seriamente compromesso da materiali di risulta e ingombranti di ogni tipo, che pregiudicavano le belle potenzialità di rifugio per le Caretta caretta che già l’anno scorso avevano scelto un tratto di arenile non lontano da questo, limitrofo al lido Miramare.

Così, d’intesa e in collaborazione con la dottoressa Flegra Bentivegna - tra le più autorevoli specialiste della specie Caretta caretta a livello nazionale -  i coordinatori del progetto hanno così restituito piena dignità a una fascia di duna particolarmente suggestiva, sfuggita all’aggressione balneare ma pericolosamente in balia del degrado fino a qualche mese fa. L’intervento favorirà così non soltanto la riproduzione delle tartarughe di mare, ma anche quella di uccelli tra i quali corriere piccolo e fratino, che nidificano proprio lungo gli arenili meno compromessi della costa campana.

Un’operazione di alta ecosostenibilità: «Sono specie che patiscono la presenza antropica – sottolineano gli ornitologi Elio Esse e Danila Mastronardi dell’Asoim, l’Associazione Studi Ornitologici Italia Meridionale capofila del progetto Bio.For.Polis – e dunque la pulizia accurata, che ha portato allo smaltimento di rifiuti ingombranti risultati a norma, si è accompagnata con la cosiddetta ‘chiudenda’ dell’area, che il Demanio marittimo ha trasferito alla Riserva. Abbiamo già assistito ai primi risultati, con il passo di numerosi uccelli limicoli, migratori autunnali, che sostano nell’area». Aspettando, ovviamente, la Caretta caretta, che potrebbe - magari - nidificarvi già da quest’anno. Per agevolare il fenomeno una segnaletica ad hoc invita a seguire alcune norme di base, così da evitare di disturbare gli animali, segnalando al numero 333 1523623 l’eventuale rinvenimento di tracce o animali in difficoltà.

L’intervento ambientalista – particolarmente encomiabile, in tempi di incendi dolosi e atteggiamenti riottosi al rispetto dei trattati sul clima da parte di “grandi” della terra - rientra negli obiettivi generali di Bio.For.Polis, che coinvolge associazioni e società di naturalisti: come Lutria, con Manlio Marcelli e Romina Fusillo, che fanno parte del gruppo di coordinamento, associazioni che operano nel sociale ed esperti di comunicazione. Tra le altre azioni in campo, anche la costruzione di sette sottopassi per la fauna selvatica, per connettere i vari settori della Foresta di Castelvolturno e tutelare animali a rischio inciviltà umana, troppo umana.
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