Don Mario Buonocore, guida spirituale di Vico Equense nel secolo breve raccontato in un libro e in un incontro

Don Mario Buonocore, guida spirituale di Vico Equense nel secolo breve raccontato in un libro e in un incontro
di Donatella Trotta
Giovedì 18 Agosto 2016, 23:51 - Ultimo agg. 23:54
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Una biografia per immagini. Capace di restituire, attraverso testimonianze dirette, documenti e foto d’epoca, non solo il ritratto di un uomo tanto prismatico quanto carismatico - per molti decenni autorevole punto di riferimento della sua comunità - ma anche il contesto sociale di una perla della Costiera sorrentina, Vico Equense, durante quasi tutto il Novecento, “secolo breve” segnato da guerre e trasformazioni epocali.
Si intitola Don Mario Buonocore. Una vita per Vico Equense (Nicola Longobardi editore) il nuovo libro di don Pasquale Vanacore, da poco pubblicato in occasione del venticinquesimo anniversario della morte di don Mario, longevo e zelante religioso vicano (1897-1991) che, prima di entrare 27enne nel seminario di Posillipo per essere ordinato sacerdote nel 1928, visse intensamente da laico: figlio di una benestante famiglia borghese (il padre Vincenzo era il medico del paese), con solide basi culturali, attitudine allo studio e una formazione al Nautico di Piano di Sorrento che lo portò addirittura a partecipare al primo conflitto mondiale nella Regia Marina, da cui si congedò con il grado di tenente di macchina, prestando quindi servizio, dopo la guerra, sulle navi mercantili come rispettato ufficiale macchinista.

Viaggiatore instancabile e curioso, uomo eclettico, schietto e appassionato, sempre attento a curare e nutrire con rigore e allegria relazioni umane autentiche, don Mario Vanacore maturò la propria vocazione durante una sosta a Roma, segnando il suo destino e quello del paese natìo con una militanza di fede che l’ha reso padre spirituale e maestro di vita non convenzionale né dogmatico per molte generazioni, nei vari ruoli che hanno accompagnato il suo impegno pastorale: per 43 anni, dal 1931 al 1973, è stato ad esempio vicario capitolare dell’ex cattedrale dell’Annunziata, oltre che formatore della gioventù equana con il Circolo di Azione Cattolica «Loreto Starace», padre spirituale dell’Arciconfraternita dell’Assunta, assistente dell’Apostolato della preghiera e canonico cantore amante dell’arte, della liturgia (fu anticipatore, nella sua piccola patria, della riforma del Concilio Vaticano II) e di riti densamente simbolici come il presepe - che si avvaleva della collaborazione tra gli altri del pittore Antonio Asturi - accanto a varie celebrazioni tradizionali, dalla processione del Corpus Domini alla festa di Sant’Anna.

«Era solito dirmi: si impara in tre modi, leggendo, viaggiando e conversando» racconta don Pasquale Vanacore, autore del volume che non a caso intreccia, alla sua, una selezione di ulteriori testimonianze di ex ragazzi e ragazze di Don Mario accompagnate da articoli, lettere, ricordi di famiglia, curiosità, aneddoti e fotografie utili a ricostruire la figura del religioso e del suo mondo, ormai tramontato. Una frase paradigmatica, ad adombrare una sete radicale di conoscenza, nutrita di un umanesimo integrale, che - come si scopre nelle pagine del libro di don Pasquale - l’ex ufficiale di Marina e sacerdote a vita sapeva trasmettere e contagiare ai più giovani: seguiti con ricambiato affetto nel loro percorso di formazione.

«Ho un grosso debito di riconoscenza verso Don Mario e mi riproponevo di saldarlo da tempo con una pubblicazione che lo fissasse per sempre nella storia di Vico» spiega ancora don Pasquale Vanacore, degno “figlio spirituale” di don Mario perché nella scia dei suoi insegnamenti, oltre ad essere diventato operoso parroco della chiesa di San Giovanni Evangelista a Bonea (frazione collinare di Vico Equense) e competente direttore dell’ufficio Beni culturali dell’Arcidiocesi di Sorrento e Catellammare di Stabia, è anche appassionato autore di diversi volumi che approfondiscono aspetti della storia locale, dell’arte e del patrimonio non solo liturgico ma ambientale, archeologico, architettonico, pittorico del territorio. Tra questi, basti solo citare il ricordo di Don Pinuzzo da Bonea nel centenario della nascita e I Volpe di Bonea. Pittori inediti in Penisola Sorrentina, entrambi editi da Arbor Sapientiae, nel 2007 e nel 2016. Un altro tratto in comune con don Mario: l’amore per la cultura, non soltanto religiosa. E per la propria terra. Che non diventa però sterile e angusto campanilismo, ma invita ad andare oltre, partendo tuttavia dalla consapevolezza delle proprie radici.

Radici e ali: basi di un’identità fortemente comunitaria, quale quella raccontata in quest’ultimo libro di don Pasquale Vanacore, in una Vico Equense dalla storia tanto ricca quanto misconosciuta che attraverso i suoi figli migliori (come dimenticare ad esempio monsignor Michele Natale, vescovo e martire della rivoluzione napoletana del 1799 per la sua fede in Dio e nella democrazia?) è stata capace, nel tempo, di volare alto. Purché - sembra il monito sotteso al libro, o il suo intento implicito - non si dimentichi, nell’attuale “emergenza educativa”, quella sintesi feconda tra Vangelo e cultura che già Paolo VI nel 1997, nella sua Esortazione apostolica «Evangelii nuntiandi», additava come indispensabile per superare «il dramma della nostra epoca, come lo fu anche di altre»: ossia «la rottura tra il Vangelo e la cultura». Se ne parlerà, con l’autore del libro, domani (venerdì 19 agosto) alle ore 19 nella chiesa di San Ciro a Vico Equense, dopo la celebrazione liturgica delle ore 18.30 in occasione del calendario di appuntamenti della festa patronale estiva dei santi patroni Ciro e Giovanni.
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