L'incanto di Capri nell'amore di Goffredo Parise e Giosetta Fioroni, in mostra sull'isola

Giosetta Fioroni, Grotta Azzurra (ceramica)
Giosetta Fioroni, Grotta Azzurra (ceramica)
di Donatella Trotta
Giovedì 9 Giugno 2016, 14:06 - Ultimo agg. 10 Giugno, 15:41
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Un grande amore. E un altrettanto vitale fervore creativo. In una simbiosi di anime: da un lato lui, uomo eccentrico e schivo, scrittore di parole nomadi e trasparenti, giornalista giramondo e poeta dalla sensibilità vibratile declinata in un’ineffabile grazia, espressiva ed esistenziale; dall’altro lato lei, donnartista dal talento eclettico, poetico e visionario, unica protagonista femminile della cosiddetta Scuola di piazza del Popolo, figlia d’arte che dal padre scultore e dalla madre pittrice e marionettista ha ereditato una personalissima e colta natura versatile, capace di rielaborare tra disegni, illustrazioni e dipinti, collages e sculture, teatrini in ceramica e originali performances le più importanti esperienze estetiche del Novecento.

Sono Goffredo Parise, scomparso trent’anni fa, e Giosetta Fioroni, pittrice e artista 83enne tuttora attiva con oltre sessant’anni di impegno “militante” raccontato di recente nella bellissima testimonianza autobiografica/artistica My Story. La mia storia (Corraini 2013). Inevitabile, per la coppia, innamorarsi di Capri, del suo incanto ispiratore di «isola-maga» considerata, da Parise, «il più bel viaggio del mondo» perché «ha qualche cosa di divino, di irraggiungibile», una sorta di «mistero» capace di esaltare «la bellezza della vita» in un’alchimia sinestetica unica nel suo genere. Lo scrittore narra con intensità di scrittura questa fascinazione - condivisa con la sua compagna di vita - in una preziosa plaquette, dal titolo Capri, illustrata da sette disegni di Giosetta Fioroni, pubblicata da Avagliano nel 1999 e ora esposta, con le tavole originali dell’artista, per una settimana (dall’11 giugno al 19 giugno) nella Sala Consiliare del Palazzo comunale di Capri, concessa in via del tutto eccezionale per un’occasione altrettanto significativa: la mostra personale di Giosetta Fioroni «Capri», curata da Marco Meneguzzo da un’idea di Piero Mascitti nella nuova sede caprese di Aica (Andrea Ingenito Contemporary Art).

L’esposizione, aperta al pubblico dal 12 giugno al 17 luglio 2016 (orari: da martedì a domenica, ore 18-22.30), sarà inaugurata domani (sabato 11 giugno alle 17 nel Palazzo Comunale, alle 18.30 in Galleria) con un omaggio speciale delle istituzioni municipali a Giosetta Fioroni, che per la fedeltà del suo legame con l’isola riceverà idealmente dalle mani del sindaco Gianni De Martino e dall’assessore alla Cultura Caterina Mansi Giordano le simboliche “chiavi di Capri” con un oggetto d’arte realizzato appositamente per l’evento. In mostra, accanto ai disegni della Fioroni per l'evocativo opuscolo dedicato da Parise a Capri (che sarà donato dall’artista in tre copie alla Città di Capri e alla famiglia Morgano, il cui capostipite Mario è ricordato in alcune pagine dello scrittore come un accogliente amico), anche la prima di sette sculture in ceramica ispirate alla Grotta Azzurra, create da Fioroni apposta per questa occasione e realizzate dalla Bottega Gatti di Faenza; nella Galleria Aica, annidata in via delle Botteghe in un tipico edificio caprese nel cuore dell’isola – spazio ristrutturato da designer locali valorizzando la sostenibilità di strutture e materiali in un significativo connubio di antico e moderno – un ulteriore nucleo di lavori di Giosetta Fioroni, esposto in collaborazione con Art Club Epoché: altre sei ceramiche dedicate alla fascinazione della Grotta Azzurra, ciascuna con il nome di un giorno della settimana, il corpus di opere del ciclo storico degli Argenti (datati anni ’60: una sorta di galleria di volti femminili, figure e paesaggi dell’anima dipinti con una vernice industriale color alluminio) accanto ad altre opere più recenti.

Un duplice omaggio, insomma, all’estetica di due artisti (delle parole e dei materiali) differenti ma entrambi inclini alla sperimentazione, che nell’Isola azzurra hanno trovato l’approdo ideale alle loro visioni, emozioni e condivisioni. Capri come un’infanzia, per parafrasare il rapporto di Elio Vittorini con la Sardegna.
 
 
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