Come il vento tra i salici: dal Tamigi al Tanaro un prezioso ripescaggio di Berruti, Testa e Fenoglio

Come il vento tra i salici: dal Tamigi al Tanaro un prezioso ripescaggio di Berruti, Testa e Fenoglio
di Donatella Trotta
Martedì 29 Novembre 2016, 19:44
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Ci sono libri che vanno oltre la dimensione cartacea sconfinando, con sapienti contaminazioni, nel territorio della pura bellezza: parente stretta della poesia. Capita così che un progetto editoriale riesca a veicolare anche finalità artistiche e umanitarie, al di là dell’eventuale universalità di contenuti e forme che, quando animati da un forte sentire, travalicano i confini geografici e le epoche, diventando patrimonio di tutti. E il processo alchemico che si innesca agisce allora come un potente incantesimo contro il disincanto del mondo.

Risponde a queste caratteristiche un prezioso libro in uscita in questi giorni per l’editore Gallucci: Come il vento tra i salici. Titolo che - per gli appassionati e gli studiosi di Children’s Literature - rinvia all’omonimo classico della letteratura per l’infanzia dello scrittore scozzese Kenneth Grahame (1859-1932), «The Wind in the Willows», pubblicato per la prima volta nel 1908. A “rivisitarlo” ora, in modo originale, è il genio artistico di Valerio Berruti - 39enne pittore e scultore di Alba che ha fatto delle immagini d’infanzia la sua cifra estetica - con due partner d’eccezione: il compianto cantautore piemontese Gianmaria Testa, che ad Alba è scomparso a 58 anni proprio durante la lavorazione del progetto, lo scorso marzo; e nientemeno che lo scrittore Beppe Fenoglio (Alba, 1922-Torino 1963), qui in veste di giovane traduttore di Grahame con una versione linguisticamente arcaica e sonora, oggi pressoché introvabile perché da un decennio ormai fuori catalogo, gentilmente concessa a Gallucci dall’editore Einaudi.

Tre uomini delle Langhe per un libro che, grazie ai 71 intensi e asciutti disegni posti in sequenza da Berruti sulle pagine dell’edizione inglese del 1917 - copia acquistata dall’artista a Londra e fonte della sua ispirazione - si trasforma così anche in un sorprendente “flipbook” (videoanimazione che si realizza scorrendo rapidamente le pagine del libro con le immagini in sequenza), che alterna la traduzione italiana al testo illustrato inglese dove il ritratto di un bambino seduto a terra, disegnato da Berruti nell’atto di guardare verso l’alto in un movimento rotatorio che interagisce con il lettore, dona nuova linfa vitale al vecchio libro che affascinò generazioni di bambini: a partire dallo sfortunato figlio unico di Grahame per cui fu composto, Alastair, morto probabilmente suicida alle soglie dei suoi 20 anni. E la colonna sonora di Testa completa poi la magia plurisensoriale della storia, ambientata sul Tamigi e metafora di infanzie e iniziazioni dense di significati simbolici, con una pluralità di stili e registri che raccontano le avventure dei quattro protagonisti, animali antropomorfi (una Talpa curiosa, un amichevole Topo di fiume, un Rospo briccone e capriccioso, un Tasso scontroso e saggio), divisi tra il richiamo rassicurante delle proprie radici e il desiderio di avventura alla scoperta del Mondo.

Lo chansonnier-ferroviere e «galantuomo prestato alla musica» avrebbe dovuto comporre un testo ad hoc per il progetto, ma la morte l’ha ghermito prima, a 57 anni: e allora l’amico artista Berruti ha scelto, per l’occasione, la canzone di Gianmaria Testa «Nuovo» ad accompagnare comunque l’edizione italiana del «vento tra i salici», un piccolo gioiello da collezionisti: «Nuovo come un giorno che non c’era/ come la sera quando arriva già// nuovo com’è nuova la stagione/ e nuovo il nome che la chiamerà...», recita l’incipit dei versi di Testa: «Nuovo di promessa mantenuta/ nuova la voce sconosciuta/ che la tiene e la terrà// nuova questa mano che ti tocca/ nuova la bocca che ti parlerà// (...) nuovo come un’altra volta ancora/ per chi non c’era e non sapeva già// nuovo com’è nuova la canzone/ per ogni voce che la canterà...».

Perché nuova è l’evocazione del vento tra i salici anche nella traduzione e nel linguaggio dell’autore di Primavera di bellezza, Una questione privata, Il partigiano Johnny, che pare ambientata sul fiume Tanaro, tra pioppi sambuco e gaggìe: come ben sottolinea Paola Farnetti nel suo commento finale al libro, in un testo dall’eloquente titolo «Il tradimento d’amore di tre langhetti». Già: poiché ogni traduzione d’autore è, in fondo, un tradimento creativo. Soprattutto quando il cortocircuito avviene tra sensibilità particolarmente spiccate come quelle messe in gioco da questo raffinato libro e videoanimazione, visibile anche su Vimeo oltre che nell’installazione fissa, presso il Centro Studi Beppe Fenoglio di Alba, dove il 2 dicembre alle ore 18.30 avverrà, non a caso, la prima presentazione di Come il vento tra i salici, in un dialogo tra Valerio Berruti e Paola Farinetti.

La videoanimazione diventerà poi parte integrante del percorso di visita al Centro fenogliano, proiettata in loop nella nuova sala intitolata a Giulio Parusso (giornalista, scrittore, storico e animatore culturale albese scomparso nel 2014, dal 2006 direttore del Centro Studi Fenoglio). Il 18 dicembre, invece, seconda presentazione nella Mostra del libro di Cavallermaggiore (ore 12), paese natale di Gianmaria Testa. Che avrebbe di sicuro apprezzato la scelta di devolvere parte dei proventi del libro alle Fondazioni Paideia e Adisco (Associazione donatrici italiane sangue cordone ombelicale). Dal Tamigi al Tanaro, dalle brume britanniche ai colori delle Langhe il filo che lega questo opportuno ripescaggio è infatti quello dell’amore per la vita, per le proprie terre, ma anche per il futuro incarnato dai bambini: destinatari, qui, di una grande passione, declinata nella tenerezza struggente di un’attenzione alla natura e alle creature. Di qualunque età.
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