Ballerini trionfa al Premio Bancarellino con «Io sono Zero», romanzo distopico per preadolescenti

Luigi Ballerini, Premio Bancarellino 2016, con i suoi piccoli fans a Pontremoli
Luigi Ballerini, Premio Bancarellino 2016, con i suoi piccoli fans a Pontremoli
di Donatella Trotta
Lunedì 23 Maggio 2016, 19:33 - Ultimo agg. 10 Giugno, 15:41
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E' un momento fortunato per Luigi Ballerini, medico, manager, psicoanalista e apprezzato scrittore ligure, originario di Sarzana ma residente a Milano con moglie e quattro figli. In questo 2016 in cui il suo bagaglio di libri per ragazzi - avviato nel 2004 con Io Supereroe, Giunti - si arricchisce di almeno due ottimi nuovi titoli, come l'albo illustrato Un posto silenzioso, con immagini di Simona Mulazzani, e il romanzo fantascientifico Il mistero del bosco, entrambi editi da Lapis, ecco che arriva il trionfo dello scrittore per ragazzi al 59esimo premio Bancarellino. Conferitogli, a Pontremoli, dalla giuria di 1.346 studenti delle scuole medie di tutta Italia che hanno assegnato ben 441 preferenze a Io sono zero, il romanzo distopico-fantapolitico e di formazione di Ballerini, pubblicato dall'editrice Il Castoro. 

Un verdetto doppiamente significativo, per l'autore già premio White Raven 2010 con Zia Dorothy (Giunti 2009), e premio Andersen 2014 con La signorina Euforbia (San Paolo) che è stato più volte finalista ma mai vincitore, sinora, al prestigioso Selezione Bancarellino negli anni passati. Anche perché Ballerini competeva, in questa edizione, in una cinquina di tutto rispetto: che annoverava libri e autori come Olga di carta. Il viaggio straordinario, di Elisabetta Gnome (Salani, che si è aggiudicata 245 voti); La storia di Marinella. Una bambina del Vajont di Emanuela Da Ros (Feltrinelli, 228 voti); Sarò io la tua fortuna di Loredana Frescura e Marco Tomatis (Giunti Junior, 224 voti); e A piedi nudi, a cuore aperto di Paola Zannoner (De Agostini, 208 voti).

Non solo. La scelta della giuria giovanile del Premio Bancarellino 2016 sembra testimoniare, pure, un preciso interesse dei giovanissimi lettori verso quel mondo virtuale in cui sono immersi, spesso inconsapevolmente, ma rivisitato in chiave critica e fantastica da autori che ben conoscono le delicate dinamiche psicologiche e i rischi insiti in una tecnocrazia senz'anima: che mette a repentaglio l'alfabetizzazione emotiva e sentimentale e quel contatto umano e relazionale concreto che consente di passare - in qualunque campo - dall'high tech all'high touch. Forse non a caso, la vittoria di Ballerini con Io sono zero fa così il paio con il successo di Salta, Bart! di Susanna Tamaro (Giunti), premio Strega Ragazzi 2016 nella fascia +sei anni: come Zero, il ragazzino protagonista - nel libro di Ballerini - di un difficile percorso di formazione in cui reale e virtuale si intrecciano, anche il piccolo Bart di Tamaro è infatti eroe involontario di un percorso di "umanizzazione" in direzione ostinata e contraria. 

E induce allora a riflettere che la storia di Zero di Luigi Ballerini, fine indagatore della psiche e conoscitore dell'animo umano, abbia convinto ben tremila alunni di oltre cento scuole di tutta Italia, aderenti al progetto Lettura 2016, che lo hanno selezionato nella cinquina finalista di titoli, a partire dalla rosa di venti libri presentati dalla Fondazione Città del Libro di Pontremoli per questa 59esima edizione del riconoscimento. Fino a decretarne il primo posto assoluto nell'albo d'oro del premio che dal 1957 annovera narratori come - tra gli altri -  Astrid Lindgren, Mino Milani, Mario Rigoni Stern.

Con Io sono Zero, storia di un quasi 14enne cresciuto quasi in cattività, in una dimensione artificiale, iperprotetta e asettica di droni e schermi, dove il preadolescente non ha mai toccato un altro essere vivente, mai sofferto il freddo o il caldo e mai "assaporato" sapori, odori, colori della natura del mondo esterno, Ballerini provoca, avvince e interpella i lettori più giovani, senza retorica ma con molta abilità introspettiva, sulla necessità di non farsi prendere la mano dall'omologazione dei new media e delle tecnologie: che non sono certo negativi in sé, ma per l'(ab)uso che se ne fa. In seguito ad un black out che oscura all'improvviso il suo mondo, Zero si troverà infatti costretto a varcare la soglia dal virtuale al reale, che lo porterà ad affrontare se stesso, le sue paure, i suoi sogni al bivio delle scelte che segnano la crescita. Tra ribellione e sentimenti, lotte interiori e conflitti esterni. Autentici. 
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