Tra fede, arte e musica un finesettimana vesuviano in nome della Madre

Tra fede, arte e musica un finesettimana vesuviano in nome della Madre
di Donatella Trotta
Sabato 21 Maggio 2016, 21:51 - Ultimo agg. 10 Giugno, 15:42
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Un duplice evento nel nome della Madre per antonomasia, Maria di Nazareth. E nel cuore del mese di maggio, a lei dedicato, ad amplificare la devozione dei fedeli verso questa icona universale, rispettata da credenti di tutte le religioni e persino da non credenti, che si fermano alla soglia del suo mistero. E' il weekend promosso dall'associazione culturale Prometeo di Torre del Greco, in collaborazione con alcune realtà scolastiche, ecclesiali e comunicative dell'area vesuviana. Oggi il primo appuntamento, con la presentazione del libro di Anna Maria Gargiulo "Maria mia Misericordia" (Piccola Editalia, con una prefazione di Ermanno Corsi), ospitato nell'Aula Magna-Auditorium del liceo artistico "Giorgio De Chirico" di Torre Annunziata che con il preside Felicio Izzo ha accolto l'autrice  per commentare la sua ricerca mariana, concepita nell'anno del Giubileo straordinario sulla Misericordia indetto da papa Francesco. Con Gargiulo - sorrentina, apprezzata direttrice socio-assistenziale con un bagaglio di due lauree, un master e persino un diploma di esorcista - sono intervenuti monsignor Nicola Longobardo, rettore della Basilica Incoronata Madre del Buon Consiglio a Capodimonte (Napoli) e il giornalista torrese Francesco Manca, presidente dell'associazione Prometeo e segretario regionale dell'UCSI Campania che ha patrocinato l'incontro, moderato da Michele Maria Ippolito, direttore del "LaFedeQuotidiana.it".

Nel volume, il cui ricavato verrà devoluto in questa occasione alla mensa oplontina della solidarietà "Don Pietro Ottena", l'autrice propone un suggestivo e appassionato viaggio nella devozione a Maria come simbolo dell'amore e della pace, proprio nell'anno in cui la chiesa identifica un percorso di riconciliazione, conversione e perdono per tutti. Un itinerario storico-religioso documentato e ricco di curiosità, dettagli e aneddoti tra fede e storia, che restituisce lo spessore di una figura, simbolo dell'amore e della pace universali, che ha ispirato poeti e artisti, scrittori e musicisti, oltre a interpellare teologi e storici, biblisti e filosofi. 

«Di fronte alla figura di Maria - annota Ermanno Corsi nella sua prefazione  - il pensiero laico non è mai diventato laicista. E' la donna che riassume tutte le sofferenze delle altre madri...Il cristianesimo ha un grande bisogno di questa figura per ridurre le distanze fra le diverse confessioni religiose e per avvicinare la civiltà orientale ed occidentale, il Nord e il Sud del mondo». Aggiunge Anna Maria Gargiulo: «In un momento di grave crisi globale ho voluto dedicare questo libro a Colei che papa Francesco, non a caso, definisce "la madre che ci insegna ad essere liberi e a fare scelte buone e definitive". Ce n'è particolare bisogno. Ovunque». 

E non a caso, proprio nel giorno in cui il cardinale Sepe, arcivescovo di Napoli, annuncia, per il 31 maggio a conclusione del mese mariano, l'indizione di una giornata di preghiera penitenziale e di digiuno per liberare Napoli dai suoi mali, gli alunni del liceo artistico «De Chirico» hanno inaugurato, dopo la presentazione del libro di Gargiulo, una mostra ispirata dalla Vergine, dal titolo «Mater ludens»: un'esposizione di opere plastiche, pittoriche e grafiche realizzate dagli studenti coordinati dai docenti Crescenzio D’Ambrosio, Michele D’Uva, Franco Corinaldesi, Teresa Apicella e Girolamo Langella. Non una (ri)lettura dissacrante - spiegano i promotori dell'iniziativa - ma «la celebrazione dell'icona femminile per antonomasia colta dalla creatività e dalla sensibilità contemporanea dei ragazzi nelle sue caratterizzazioni più umane ed universali: la fragile tenerezza della maternità, la pratica sublime e lieve del gioco. Non più una figura misteriosa, quindi, quella della Madre di Gesù, ma un simbolo luminoso di vita, come lo può sentire ed interpretare un adolescente, un coetaneo di Maria». Da qui,  l'articolazione degli elaborati degli studenti: la sezione grafica, che propone opere dove l’immagine di Maria, «in assenza di gerarchie, mescola il messaggio iconico con parole dalla semantica traslata a muovere un sorriso che è di affetto, ma anche di vicinanza, e di sospeso abbandono».

Solo apparentemente più tradizionali le opere pittoriche e plastiche, «Perché anche qui - concludono i curatori dell'iniziativa - il nuovo, il giovanile entusiasmo e l'originalità appaiono nell’atto rievocato – il sorprendente esercizio del ballo -, che si rafforza nel meccanismo dell’agnizione, nella spiazzante identificazione con una eroina d'oggi, Malala, a secolarizzare una condizione femminile – ombra mai del tutta indagabile – non illudens (etimologicamente illusoria, ingannevole…), ma solamente ludens, che gioca o, meglio, che vive gioiosa».

Il weekend vesuviano-mariano avrà il suo culmine, domani (domenica 22 maggio, alle ore 20), con un «Concerto a Maria» promosso dall'Associazione Prometeo e da Napoliavantitutta in collaborazione con il Santuario di Santa Maria delle Grazie e San Gennaro a Trecase (piazza San Gennaro 1, Trecase). Un evento artistico-religioso che prevede, prima dell'inizio del concerto, un invito alla preghiera come forza debole che può cambiare il mondo guidato da don Aniello Gargiulo, parroco del Santuario di Santa Maria delle Grazie e San Gennaro. Santuario mariano dove risuoneranno infine, con un programma di musica classica, le armonie dell'ensemble vocale e strumentale «Salerno Classica» con gli artisti Anna Pietrafesa (soprano), Filomena Cilento (sassofono), Pellegrino Armellino (fagotto) e Stefania Cucciniello (pianoforte), diretti dal maestro Luciano D'Elia, docente del Conservatorio di musica di Salerno. 















 
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