Musica e cultura senza fine: Rogers, Lanzieri e Del Prete live

Lanzieri e Rogers con Del Prete
Lanzieri e Rogers con Del Prete
di Donatella Trotta
Martedì 4 Luglio 2017, 11:08
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«Senza fine». Come l’arte che perpetuamente si rinnova, seprimentando di continuo. Come le armonie e dissonanze della musica che rispecchia la vita. Come i sogni che animano le passioni, generando progetti in perenne divenire. Si intitola significativamente «Endless», „senza fine“, un album musicale scaturito dall’amicizia e dal sodalizio professionale tra il chitarrista campano Mino Lanzieri, il contrabbassista di fama mondiale Reuben Rogers e Gene Jackson, batterista di Herbie Hancock dal 1993 al 2000. Stasera alle 21, nella Basilica di San Giovanni Maggiore a Napoli, si avrà la possibilità di ascoltare live Rogers e Lanzieri, accompagnati dal batterista napoletano Gino Del Prete,  in occasione di una performance che si preannuncia come un doppio evento: l’ingresso, infatti, prevede una libera donazione del pubblico, di cui una parte sarà devoluta per il restauro dell’organo della Basilica.

Il concerto è organizzato da Emilia Zamuner ed Eduardo Scarfoglio che, dopo il successo della prima edizione della rassegna «Pignatelli in jazz» (cinque appuntamenti, dal 2 al 26 marzo scorso) ripropongono ora al pubblico napoletano sonorità evocative nel virtuosismo di grandi artisti. Per l'occasione, Lanzieri e Rogers eseguiranno infatti brani del loro nuovo album, «Endless», inciso negli Stati Uniti con il batterista Gene Jackson.
 
«Senza fine – spiegano i giovani promotori dell’evento musicale - sta a significare l'inafferrabile ampiezza dello spazio che un musicista, con il suo strumento, può sondare. È un album che sperimenta, che naviga nell‘oscuro accendendo luci nuove, inaspettate. Endless vuole essere una creatura senza forma, ma prodotta da una capacità tecnica di enorme spessore: tre sonorità che si parlano, si spingono e si abbracciano l’una con l‘altra, intrecciandosi e sviluppandosi indifferentemente in frasi spigolose o morbide, quasi a dichiarare apertamente, attraverso l‘arte, l'infinita molteplicità di forme nelle quali la vita può manifestarsi».
 
Ospite d’onore a Napoli, Reuben Rogers, potente contrabbassista d'oltreoceano che vanta collaborazioni coi più grandi nomi del jazz contemporaneo, trai qual i Winton Marsalys e Joshua Redman. Da decenni, Rogers si esibisce nelle più prestigiose location statunitensi, soprattutto della Grande Mela, impegnate nella diffusione della musica jazz. Rappresenta una punta di diamante nel panorama musicale mondiale: la sua cifra artistica, caratterizzata da un notevole virtuosismo tecnico che sa impressionare chi ascolta con sonorità inaspettate, trae direttamente forza e forma dalle robuste radici del jazz americano, che Rogers riesce sapientemente a portare nel futuro attraverso una sperimentazione senza frontiere.

Con lui, il campano Mino Lanzieri incarna la figura del jazzista d'avanguardia impegnato nella ricerca fatta di sconfinamenti. Forte di una competenza tecnica e armonica collaudate, riesce con un‘agilità del tutto spontanea ad esprimersi pienamente attraverso lo strumento, e a trovare la propria personale dimensione identitaria nella libertà espressiva del jazz, le cui possibilità sa cogliere e ampliare con una semplicità spiazzante, a tratti commovente. Non a caso, Lanzieri è uno dei chitarristi jazz più noti nel panorama italiano ed europeo e collabora, oltre che con Rogers e Jackson, con Andrea Rea ed esponenti del milgiore ambiente jazzistico nazionale.

Ad accompagnarli, il giovane batterista Gino del Prete, classe 1985: vincitore nel 2008 della rassegna «Incroci Sonori» del Moncalieri Jazz Festival, nel 2010 ha inciso l‘album «White Room» con Andrea Rea e Daniele Sorrentino. Il 32enne musicista napoletano vanta inoltre collaborazioni con grandi musicisti, tra i quali Dario Deidda, Giovanni Amato, Alfonso Deidda, Julian Oliver Mazzariello, Fabrizio Bosso, Jerry Popolo, Marco Tamburini e Daniele Scannapieco. Una bella occasione, di musica e cultura: in un sito monumentale del centro storico di incomparabile bellezza, che farà da fondale alle sonorità «senza fine» dei tre artisti, coinvolti dalla passione die giovani Zamuner e Scarfoglio, entrambi „figli d’arte“ di note famiglie della musica e della cultura napoletana.
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