Dal Pepe Verde allo Strega junior l’eco
di De Mauro alla Children’s Book Fair di Bologna

Dal Pepe Verde allo Strega junior l’eco di De Mauro alla Children’s Book Fair di Bologna
di Donatella Trotta
Mercoledì 22 Marzo 2017, 23:22
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La tecnologia più importante? È la testa del docente. Importante mediatore, per i discenti, tra realtà e immaginario. Anche e soprattutto nell’era della “disintermediazione digitale”. Ne era convinto il compianto Tullio De Mauro. Il perché lo argomenta con la consueta lucidità in una lunga intervista rilasciata all’amico Ermanno Detti - direttore della rivista di letteratura per ragazzi «Il Pepe Verde» - ora pubblicata postuma in primo piano nel numero 71 del periodico: in uscita per l’apertura della 54esima Children’s Book Fair, in programma a Bologna dal 3 al 6 aprile. Numero particolarmente ricco di proposte (da segnalare, fra il resto, anche uno speciale dedicato all’arte e ai bambini tra Oriente e Occidente; il ricordo di Marcello Argilli, amico di Gianni Rodari, a cura di Franca De Sio; le storie di scuole e di maestri da Napoli, raccontate da Paola Parlato), che fa il paio con l’indice altrettanto ricco di un’altra rivista specializzata (strumento utile di approfondimento nel panorama editoriale che tra le testate storiche annovera anche il più longevo mensile «Andersen. Il Mondo dell’infanzia»): il trimestrale sul mondo dell’editoria per bambini e ragazzi «LiBeR», diretto da Riccardo Pontegobbi e Domenico Bartolini. Che nel numero speciale 114 (aprile-giugno 2017, dal titolo «Rotte di cittadinanza») preparato per Bologna, vetrina internazionale delle tendenze di settore, mette a fuoco tra l’altro uno dei temi portanti della contemporaneità: il Mediterraneo, i corpi e le storie di chi viaggia, l’approdo e la vita in terre straniere nei racconti sui migranti anche per i più piccoli. Narrazioni già presenti massicciamente, l’anno scorso in Fiera, ma che ora «LiBeR» affronta a partire da molte domande sui migranti di questi anni, «diversi – spiegano i responsabili della rivista – da quelli della storia anche recente: non sono viaggiatori né avventurieri, non sono conquistatori né mercanti».


E allora, aggiungono, «chi sono davvero e quali frammenti di immaginario fiabesco e letterario dei  luoghi di provenienza depositano sulle nostre rive? Di quali storie nutrono i loro sogni i bambini che provengono dai paesi di lingua e di cultura araba oggi presenti sul nostro territorio? E i bambini italiani, che per decenni hanno frequentato un immaginario intermediale da Mille e una notte come reagiscono a quanto di nuovo sta giungendo a noi dall'altra sponda del mare?». Non solo. Quale ruolo e funzione positiva possono avere, in quest’ottica, le buone pratiche di accoglienza e integrazione messe in atto da scuole, biblioteche e associazioni culturali? «LiBeR» 114 l’ha chiesto a storici, sociologi, studiosi di letteratura per l’infanzia, bibliotecari e insegnanti (tra i quali Franco Cardini, Michele Rak, Laura D’Alessandro, Vinicio Ongini, Silvana Sola, Manuela Trinci, Stefano Calabrese, Valentina Conti, Angela Dal Gobbo, Vichi De Marchi, Maria Grosso, Riccardo Pontegobbi, Domenico Bartolini, Gabriella Carrè, Silvia Pipino, Grazia Gotti, Melania Mazzucco, Takoua Ben Mohamed, Abderrahim El Hadiri, Armin Greder, Francesco D’Adamo) anche in vista del convegno «Migranti sulle rotte della letteratura per ragazzi», che si terrà a Campi Bisenzio il 20 aprile prossimo per tentare di continuare a rispondere a queste domande, in un clima come quello attuale in bilico tra accoglienza e ostilità, umanità e pregiudizio.


Intanto, le case editrici scaldano i motori ai nastri di partenza della Children’s Book Fair che a Bologna, il 5 aprile, decreterà anche i vincitori della seconda edizione del Premio Strega Ragazze e Ragazzi: ancora nel segno di Tullio De Mauro, già presidente della Fondazione Maria e Goffredo Bellonci (a succedergli, dallo scorso febbraio, è Giovanni Solimine, brillante intellettuale, saggista e docente universitario studioso di biblioteconomia e di culture del libro, dell’editoria e della lettura) nonché presidente del comitato scientifico composto da Emma Beseghi (Università di Bologna), Pino Boero (Università di Genova), Ermanno Detti («Il Pepe Verde), Mena Ferrara (insegnante), Milena Minelli (libraia), Mara Mundi (bibliotecaria) e Riccardo Pontegobbi («LiBeR» che, il 28 ottobre scorso, ha contribuito a selezionare le due nuove cinquine tra gli 88 libri candidati quest’anno (43 nella categoria di concorso +6, e 45 titoli nella categoria +11).


I titoli? Si tratta di «Muschio» di David Cirici (Il Castoro); «Quella peste di Sophie» della Contessa di Ségur (Donzelli); «Maionese, ketchup o latte di soia» di Gaia Guasti (Camelozampa); «Ulisse racconta» di Mino Milani (Einaudi Ragazzi) e «Maciste in giardino» di Guido Quarzo (Rizzoli), per lettori dai sei ai 10 anni; e dei libri «Ultimo venne il verme» di Nicola Cinquetti (Bompiani), «L’estate che conobbi il Che» di Luigi Garlando (Rizzoli), «Nove braccia spalancate» di Benny Lindelauf (Edizioni San Paolo), «Il viaggio di Lea» di Guia Risari (Einaudi Ragazzi) e «Smart» di Kim Slater (Il Castoro) per i lettori preadolescenti. Il premio, di 5mila euro per ciascuna categoria di concorso, offerto da Strega Alberti di Benevento (partner dell’iniziativa con la Fondazione Bellonci, BolognaFiere-Children’s Book Fair, Centro nazionale per il Libro e la Lettura e BPER Banca) sarà assegnato da una giuria di 60 scuole elementari e medie dislocate in tutta Italia eall’estero, e verrà consegnato agli autori vincitori mercoledì 5 aprile alle 14.30 a Bologna. Nel caso in cui l’opera più votata sia in traduzione, è previsto un premio di pari entità per il traduttore offerto da Bologna Fiere (nella prima edizione ammontava a 2.000 euro). «Anche quest’anno – commenta il neopresidente della Fondazione Bellonci, Giovanni Solimine, autore fra il resto di due preziosi volumetti per Laterza, “L’Italia che legge” e “Senza sapere: il costo dell’ignoranza in Italia” - i libri presentati e le due cinquine finaliste selezionate rispecchiano un’ampiezza e una varietà di storie, di temi, di personaggi che consentiranno ai ragazzi di esercitare il proprio spirito critico e la propria fantasia».


Tra gli obiettivi della competizione, infatti, la diffusione sempre maggiore della lettura, rilanciata proprio dalla vetrina internazionale di Bologna: «La Fondazione Bellonci – aggiunge Solimine – in questi anni ha fatto e può fare ancora molto per diffondere l’eccellenza della narrativa italiana e l’amore per i libri, interessando i lettori di ogni età.
Il Premio Strega Ragazze e Ragazzi è esattamente questo: una chiamata all’azione diretta, che si affianca ad altre iniziative di promozione della lettura come quelle che coinvolgono gli studenti delle scuole superiori nell’assegnazione del Premio Strega Giovani». Ovvero, il futuro della lettura.
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