Pace, "Imagine" di Lennon rivisitata da Altan-Jullien. E a Napoli rinasce il MIR per il disarmo nucleare

Illustrazione di Jean Jullien dal volume "Imagine" (Gallucci editore)
Illustrazione di Jean Jullien dal volume "Imagine" (Gallucci editore)
di Donatella Trotta
Giovedì 21 Settembre 2017, 08:47
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Un simpatico piccione viaggiatore - palesemente pacifista - attraversa il mondo con la sua cartella da postino a tracolla e un ramoscello d’ulivo nel becco. Protagonista di un lungo viaggio, incontrerà pennuti di tutte le specie, invitando ciascuno a condividere un sogno: quello di un mondo unito, senza più conflitti. Né piccoli, né grandi. Un mondo in cui ci sia posto per tutti, e non ci sia «niente per cui uccidere o morire».

È affidata ai disegni dal tratto morbido e giocoso dell’artista francese Jean Jullien e alle parole asciutte di Altan «Imagine» - la canzone di culto di John Lennon, che la moglie Yoko Ono ha definito «una dichiarazione di grande potenza, scritta con profondissimo amore per l’umanità e per il suo futuro» nel 1971 – rivisitata in un intenso albo illustrato e cartonato per bambini (e non solo), che l’editore Gallucci ripubblica ora con il testo in lingua originale e con la bella traduzione in italiano di Altan (pp. 34, euro 15). Il volume, in libreria da oggi – 21 settembre, Giornata internazionale della pace, istituita il 30 novembre 1981 dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite tramite la risoluzione 36/67 - è patrocinato da Amnesty International e da Amnesty Italia (a cui sarà devoluta una parte dei proventi) ed esce in contemporanea da noi e in Gran Bretagna, Stati Uniti, Olanda, Corea, Germania, Spagna, Francia, Slovenia, Romania, Argentina, Brasile e Messico con il suo messaggio universale, ispirato al testo della celebre e immortale canzone di Lennon che ancora oggi sa parlare al cuore di tutti, con una visionarietà non utopistica.

«Questo libro – scrive nella sua introduzione Yoko Ono, vedova di Lennon, poeta dei Beatles ucciso da un fanatico l’8 dicembre 1980 - mi è particolarmente caro. Le parole sono state scritte da mio marito John ed è motivo di gioia per me vederle così ben illustrate. Imagine – aggiunge l’artista giapponese - è nata come canzone a sostegno della pace nel mondo. Oggi più che mai  abbiamo bisogno di pace, per questo le sue parole sono ancora tanto importanti… possiamo contribuire tutti, ogni giorno, a mutare le cose. Ogni piccola cosa buona che facciamo migliorerà il mondo.  Puoi farlo tu, posso farlo io, possiamo farlo tutti. Immagina. Tutti insieme faremo accadere la pace.  Allora il mondo sarà davvero unito».

In un momento storico funestato da nuovi venti di guerra - dal terrorismo internazionale alle minacce nucleari di «Rocket Man», “l’uomo missile”, ossia il dittatore nordcoreano Kim Jong-un – riproporre le suggestioni di un testo poetico, visionario e profetico come questo è una sfida più che opportuna: necessaria. Soprattutto per le nuove generazioni, che non hanno vissuto i due tragici conflitti mondiali ma sono immerse in quella che papa Francesco chiama “la terza guerra mondiale a pezzi”, evocata sinistramente anche dalle intemperanze del regime di Pyongyang. E accanto alla forza del messaggio educativo dell’iniziativa editoriale di Gallucci, assume allora un significato particolare anche la notizia di una riorganizzazione, proprio in questi giorni, del gruppo napoletano del MIR (Movimento Internazionale della Riconciliazione, attivo dagli anni ’60 come branca italiana dell'I.F.O.R., International Fellowship of Reconciliation), a suo tempo autorevolmente guidato dal fisico Antonino Drago e dalla meridionalista, docente e studiosa Giuliana Martirani, che sabato 23 e domenica 24 settembre (presso la parrocchia di Santa Maria della Libera al Vomero) terrà proprio a Napoli l’Assemblea Nazionale. Preceduta, venerdì 22 settembre, da un incontro pubblico sul disarmo nucleare  (ore 17, Sala Valeriano nel Gesù Nuovo) dal titolo: «Senz’atomiche. Bandire le armi nucleari. Un imperativo imprescindibile - Italia ripensaci, aderisci al trattato ONU del 7 luglio 2017».

Obiettivo dell’incontro, lanciare da Napoli un appello al Governo italiano per il disarmo nucleare, affinché ratifichi il Trattato di messa al bando delle armi nucleari, approvato lo scorso luglio dalla Conferenza ONU con 122 voti favorevoli. Dopo l’introduzione del gesuita Vincenzo Sibilio, parroco del Gesù Nuovo, e di Claudio Carrara, presidente nazionale MIR Italia, interverranno  Francesco Ambrosi, referente MIR nella Rete Italiana Disarmo; Alberto L’Abate, sociologo, docente e ricercatore per la pace; Giuliana Martirani, meridionalista, docente, scrittrice e formatrice alla nonviolenza; Alfonso Navarra, ecopacifista, portavoce Disarmisti Esigenti.

A coordinare l’incontro Ermete Ferraro, ecopacifista nonviolento, referente del MIR Napoli, in prima linea nella rivitalizzazione del movimento nella città del compianto Mario Borrelli, pacifista e nonviolento ex “Don Vesuvio”. Tra le presenze istituzionali invitate, il sindaco Luigi De Magistris, Don Tonino Palmese, Direttore dell’Ufficio Giustizia Pace e Salvaguardia del Creato dell’Arcidiocesi di Napoli e Dorothee Müller, Pastore della Chiesa Evangelica Valdese di Napoli. Info: 349 3414190.

Dalla canzone «Imagine» alla mobilitazione popolare, il filo che lega le due iniziative è insomma lo stesso del MIR: un movimento internazionale a base spirituale, impegnato nella pratica della nonviolenza attiva come stile di vita, mezzo di riconciliazione e strumento di trasformazione personale, sociale, economica e politica.
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