Io, a bordo dell'autobus,
tra vittime e scippatori

Giovedì 15 Giugno 2017, 08:41
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«Vorrei segnalare una cosa grave che purtroppo avviene da già troppo tempo nell'inerzia della legge ed è  una piaga che affligge la nostra bellissima città, come buona parte delle grandi città, che è quella dei borseggiatori che agiscono ormai con tal sfrontatezza da rimanere sempre impuniti, tra la paura dei comuni cittadini e degli innumerevoli turisti che ahimè, se continua di questo passo, saranno sempre meno», scrive un lettore del Mattino su WhatsApp. Segnala: «Ieri mi trovavo a bordo della linea 151 che da Fuorigrotta arriva alla stazione, quando a un certo punto, un paio di fermate prima di arrivare alla stazione, altezza via marina, è salita una coppia di turisti anziani, penso calabresi e con loro una quindicina di borseggiatori, che facevano in modo di bloccarla, per non farla passare, con un palo che fingeva di star lì fermo mentre si reggeva e gli altri che nella ressa infilavano le mani nella borsa, io ho cacciato il cell per chiamare la polizia, ma ho subito desistito, perché dietro di me c'era un altro losco personaggio, fortuna che la signora è riuscita a divincolarsi. Perdonate la lunghezza del messaggio, ma la rabbia che ho covato dentro perché mi sentivo impotente e per il fatto di vedere che questi  maledetti debbano sempre farla franca, tanto da agire tranquillamente alla luce del sole, che il turista debba sempre rischiare, non è spiegabile. Io amo la mia città e vorrei fare qualcosa per debellare questa piaga e tante altre che ci affliggono. Ma un tempo non c'era l'antiscippo che senza manco farli parlare li menavano? Non sarebbe semplice mettere un paio di questi in borghese?» Emiliano da Arzano.
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