Dl lavoro, il governo incassa la fiducia in Senato
Proteste M5S e Sel: schiavi mai

La protesta dei senatori M5S in Senato
La protesta dei senatori M5S in Senato
Giovedì 8 Maggio 2014, 08:38 - Ultimo agg. 10:59
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Il governo ha incassato la fiducia al Senato sul decreto legge lavoro. I s sono stati 158, i no 122, nessuno astenuto. Il testo torna ora alla Camera in terza lettura. La votazione ha riguardato un maxi-emendamento che recepisce le modiche apportate in commissione.



M5S occupa l'aula, seduta sospesa. Durante le dichiarazioni di voto la seduta era stata sospesa dal presidente di turno, Roberto Calderoli, dopo che i senatori di M5S si erano incatenati gli uni agli altri indossando magliette bianche con la scritta "Schiavi mai" al termine della dichiarazione di Nunzia Cataldo, a nome del gruppo, contro il Dl lavoro. «Oggi - ha detto la senatrice M5S Nunzia Catalfo - non ci muoviamo e ci dovrete portare via con la forza». Tra i senatori citati dalla presidenza Vito Crimi e Carlo Martelli.



Calderoli: vado a cercare un fabbro. «Sospendo la seduta e vado a cercare un fabbro. Avete sentito parlare di tronchesine: chiedo ai commessi di recuperare gli strumenti. Vi garantisco che alla ripresa non ci sarete più - ha detto con durezza e ironia Calderoli ai senatori M5S - Comunque posso allontanarvi e disporre anche l'arresto».




«Gli spogliarelli non sono consentiti». «Ricordo a tutti che gli spogliarelli non sono consentiti, e quando ci sono certi fisici sono anche sconsigliati - ha detto Calderoli ai senatori M5S che per indossare le magliette si erano tolti le giacche - Qui è possibile certamente esprimere il dissenso, ma il circo mai».



Protesta rientrata, Calderoli: avete ritrovato le chiavi. In seguito la protesta è rientrata e sono quindi riprese, con l'intervento di Forza Italia, le dichiarazioni di voto. «Ho visto che avete ritrovato le chiavi» ha commentato Calderoli.




La protesta di Sel. Durante le dichiarazioni di voto si era in precedenza registrata anche la protesta di Sel:
«Una riforma moderna: la nuova schiavitù» si leggeva su uno dei cartelli che ritraeva delle mani legate con una catena. «Avere già pagato caro - recita un altro cartello - non avete ancora pagato tutto». E ancora: «Nessun diritto, nessuna casa, nessuna pensione NESSUN FUTURO». I cartelli sono stati velocemente rimossi.











Pd: Renzi fa le cose, i grillini perdono tempo. «Renzi fa le cose e prova a costruire un governo di svolta, mentre i grillini perdono tempo. Il loro programma è l'ostruzionismo come strumento per rallentare ogni decisione - dice il senatore Andrea Marcucci del Pd - Con questo provvedimento sarà possibile un percorso di stabilizzazione dei giovani, con la garanzia dei contributi previdenziali. Non è più tempo di sterili proteste. Il Paese vuole risposte certe e immediate».



Forza Italia: Decreto inutile e controproducente. «Un altro voto di fiducia e un altro testo inadeguato - dice Anna Maria Bernini, vice presidente vicario di Forza Italia al Senato - Un altro strappo e un'altra improvvisazione. Un'altra promessa non mantenuta. Il decreto lavoro emendato in Commissione è frutto di un compromesso al ribasso su un progetto che partiva insufficiente e che invece di ridare la speranza, la toglie a chi non trova lavoro e a chi l'ha perso. Un provvedimento inutile e controproducente, specchio - sostiene Bernini - dello strapotere della Cgil nel Pd e della incongruità di Matteo Renzi rispetto al suo compito e alle aspettative che pensava di generare. Nel testo finale c'è più Fornero che Biagi, non c'è flessibilità in entrata, c'è la presa in giro degli imprenditori che chiedevano solo di poter creare lavoro senza i vincoli eccessivi imposti da chi protegge soltanto i garantiti. C'è insomma tutta l'impotenza di un presidente del Consiglio che pretende di governare a colpi di slogan e slide
».



Pd: dare uno shock all'occupazione. «Il decreto lavoro non è il Jobs Act - dice la senatrice del Pd Laura Puppato - ma ne rappresenta il preambolo ed è un segnale preciso al Paese: che per questo governo e per questa maggioranza il problema dell'occupazione è una priorità assoluta. Noi intendiamo provocare uno shock nel sistema del lavoro in Italia. A causa di questo decreto siamo stati accusati dalle imprese di voler ingessare il mercato del lavoro e dai sindacati di volerlo precarizzare. In realtà, da un lato abbiamo voluto semplificare le procedure per le aziende in caso di rinnovo dei contratti a termine e abbiamo voluto dire loro di fidarsi e di assumere, dall'altro abbiamo introdotto un'innovazione: la sanzione scoraggia l'assunzione a tempo determinato. E' il segnale che testimonia che siamo per un contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti in modo di far costare di più, come avviene in tutto l'Occidente, il lavoro a progetto e a tempo determinato rispetto a quello indeterminato».