Squinzi: no al Tfr in busta paga, mette a rischio le imprese, vantaggi solo al fisco

Giorgio Squinzi
Giorgio Squinzi
Sabato 4 Ottobre 2014, 14:08 - Ultimo agg. 14:37
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«Non accetteremo alcun tipo di soluzione che metta anche solo a possibile rischio la liquidità della piccola impresa italiana, che aumenti i costi e la complessità burocratica. Se questa è la strada che si intende seguire la risposta è semplice: no». Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria, parla a Napoli in occasione del Forum della Piccola industria e ribadisce il suo no all'ipotesi di inserire il Tfr in busta paga.



«L'unica cosa che abbiamo compreso - ha spiegato Squinzi - è che l'ipotesi sul Tfr fa sparire con un solo colpo di penna circa 10-12 miliardi per le pmi. Ho peraltro moltissimi dubbi che i lavoratori stessi aderirebbero a una simile proposta, se l'adesione fosse lasciata alla volontarietà, anche considerando la tassazione più elevata cui il tfr sarebbe assoggettato».



La strada da seguire, ha suggerito Squinzi, «è la progressiva riduzione del cuneo fiscale, unica soluzione stabile al rilancio della domanda interna». Quanto alla formula per il dialogo, Squinzi ha detto che «deve esserci un luogo in cui ci si guarda in faccia e si decide, sarebbe auspicabile insieme».