Assegno ricollocazione per disoccupati:
partite le prime 30mila lettere

Assegno ricollocazione per disoccupati: partite le prime 30mila lettere
Giovedì 16 Marzo 2017, 20:36 - Ultimo agg. 21:47
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Al via i primi assegni di ricollocazione: erogati dall'Anpal presieduta da Maurizio Del Conte, i bonus saranno destinati a 30mila disoccupati e saranno di un'entità tra i mille e i 5mila euro a seconda delle condizioni di partenza più o meno favorevoli del senza lavoro: più alti per i disoccupati che hanno più difficoltà a trovare un impiego.



A presentale quello che si configura come il primo intervento di politica attiva nazionale mai realizzato in Italia, sarà lo stesso Del Conte con il premier Paolo Gentiloni in occasione di un incontro al centro per l'Impiego di Avellino.

L'assegno in questa prima fase sperimentale è destinato dunque ad un tredicesimo della platea potenziale di beneficiari, scelti random su scala nazionale e andrà al centro per l'impiego o all'agenzia privata (e non al disoccupato, che percepisce la Naspi) che potranno incassarlo solo se trovano un contratto all'aspirante lavoratore. "L'assegno è condizionato al risultato e dunque al posto di lavoro", dice all'Adnkronos Maurizio Del Conte, presidente Anpal, spiegando che se il centro per l'impiego o l'agenzia privata trovano al disoccupato "un contratto a tempo indeterminato percepiranno l'assegno per intero, in caso di contratti a tempo determinato, ma che siano superiori a 6 mesi, prenderà il 50% del bonus". E incalza: "così diciamo basta ai bazar dei colloqui fine a se stessi e stimoliamo la ricerca attiva di un posto".

Al termine della fase pilota la misura entrerà subito a regime per tutti i disoccupati che faranno richiesta. Di certo dalla sperimentazione l'Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro ricaverà indicazioni importanti: sulla filiera dei servizi per l'impiego; sul tasso di risposta e quindi sull'atteggiamento culturale verso il lavoro e, infine sulla reale efficacia della misura.

COME FUNZIONA
LA SPERIMENTAZIONE PARTE PER 30.000 PERSONE CON L'OBIETTIVO DI RAGGIUNGERE QUOTA 300.000 ENTRO L'ESTATE: «Gentile...» si legge nelle 30.000 lettere inviate, «in qualità di persona che beneficia della Naspi il decreto 150/2015 ha previsto per lei l'assegno di ricollocazione con l'intento di aiutarla a trovare un nuovo posto di lavoro». L'opportunità vale se non si è già impegnati in misure di politiche attive finanziate con i fondi pubblici.

DA 250 A 5.000 EURO. SOMMA NON VA A LAVORATORE MA A AGENZIA CHE TROVA NUOVO LAVORO: L'assegno che varierà da 250 euro a 5.000 a seconda del livello di occupabilità del disoccupato e della tipologia di contratto, sarà assegnato al disoccupato che dovrà iscriversi sul portale Anpal e pagato all'Ente che eroga il servizio di assistenza alla ricollocazione «solo se la persona titolare dell'assegno trova lavoro». Non è quindi una somma che sarà consegnata al lavoratore. Sarà riconosciuto l'intero importo (tra 1.000 e 5.000 euro) in caso di contratto a tempo indeterminato mentre l'importo sarà dimezzato in caso di contratto a termine superiore a 6 mesi. Al Sud si prevede il pagamento di un quarto dell'importo dell'assegno per contratti superiori a tre mesi.

ASSEGNO DURA SEI MESI: L'assegno dura sei mesi e può essere prorogato per altri sei mesi. Si può chiedere solo se è in corso l'erogazione della Naspi da almeno 4 mesi ma resta in vita, se assegnato, anche una volta esaurita la Naspi.

LAVORATORE TENUTO AD ACCETTARE PROPOSTE DI FORMAZIONE O LAVORO PENA LA PERDITA DELLA NASPI: «Lei si impegnerà - si legge nella lettera inviata ai primi 30.000 disoccupati - a partecipare alle iniziative di politica attiva che le saranno proposte e sarà tenuto ad accettare le offerte di lavoro che le saranno fatte sempre che siano congrue ai sensi della normativa vigente».

 
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