Banche, Padoan: bail in? Lo escludo. Non esiste rischio di sistema

Banche, Padoan: bail in? Lo escludo. Non esiste rischio di sistema
Domenica 24 Luglio 2016, 11:29 - Ultimo agg. 25 Luglio, 08:10
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Il ministro dell'economia Pier Carlo Padoan ha escluso «che per il momento sia necessario» ricorrere alle misure di bail in (salvataggi coinvolgendo i risparmiatori ndr) sulle banche italiane. Lo ha affermato al termine del G20 in un'intervista a Rainews24 ricordando come vi sia con la Commissione Ue «da tempo un dialogo costruttivo» sulla flessibilità all'interno della normativa del bail in.

«Non c'è alcun rischio, il sistema delle banche italiane è solido, naturalmente sta venendo fuori dopo una lunga recessione costata il 10% in termini di Pil e naturalmente l'Italia è una economia basata sul credito, cosa che si riflette poi sui bilanci delle banche», ha aggiunto Padoan. «Ad ogni modo ci sono pochi casi critici che sono stati circoscritti e risolti con un processo di mercato» ha aggiunto, ricordando le misure prese per velocizzare i tempi di recupero.

Il governo da parte sua ha introdotto misure strutturali che aiuteranno a rafforzare il settore - ha aggiunto Padoan, rimarcando la loro portata utile a ridurre di riflesso l'accumulo degli Npl-.
«Stiamo andando nella giusta direzione, non c'è alcun rischio di stabilità sistemica e naturalmente le autorità stanno osservando molto da vicino la situazione sia a livello nazionale sia europeo». Sull'entità dei «non performing loan», il ministro da detto di vedere «numeri sbagliati in giro, in termini di quel debito. Ho letto di diverse centinaia di miliardi di euro che è una cifra senza senso. L'ammontare è un po' di più di 80 miliardi e molti di questi sono ben coperti. Ci sono Npl in eccesso in alcune banche, con cui sui stiamo lavorando». In futuro, con le misure del governo, la situazione è destinata a cambiare.

«Continueremo a tenere la barra dritta sulla politica di crescita e consolidamento», ha quindi detto a chi gli chiedeva se gli obiettivi del governo su crescita e finanza pubblica vadano ripensati alla luce delle incertezze internazionali. Padoan ha rilevato «come fra pochi mesi vareremo la legge di stabilità e valuteremo il nuovo quadro macroeconomico alla luce di un rallentamento globale» che già si vedeva prima della Brexit la quale avrà su alcuni paesi europei «effetti limitati».

Sul tema dei crediti deteriorati si è espresso anche il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco: «Sono fiducioso, si deve risolvere in tempi brevi questa particolare situazione. Ma mi sembra che molte indicazioni di stampa indicano quanto si si sta lavorando al riguardo», ha detto al termine del G20. «Contemporaneamente c'è da chiarire con molta forza che non c'è da affrontare il problema delle banche italiane come un problema di sistema, piuttosto di un problema di alcune banche», ha aggiunto.

Si è parlato «abbastanza» al G20 di Chengdu sui fatti relativi alle banche italiane, «non nelle sessioni plenarie ma ai margini con molti dei partecipanti perché sono tutti interessati».
Tutti, ha detto il governatore di Bankitalia A al termine dei lavori, «vedono le copertine dell'Economist che sono una grande esagerazione, non capiscono qual è il problema». «Si parla di questi dati aggregati (sugli Npl ndr) che sono francamente sbagliati perché la maggior parte di questi ha a fronte garanzie importanti » ha aggiunto.


«Il calo delle quotazioni di Borsa dei titoli bancari sconta l'effetto della Brexit», ha proseguito ricordando come i titoli del comparto siano calati del 14% in Europa e del 17% in Italia. «Il fenomeno - spiega - sconta il fatto che gli investitori vedono meno margini di profitti sulle banche a causa della Brexit. Di riflesso, senza le prospettive di utili i titoli cedono».
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