Tasse, la Campania è la
regione più esosa d'Italia

Tasse, la Campania è la regione più esosa d'Italia
Martedì 12 Luglio 2016, 16:10
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Enti locali sempre più spesso in dissesto finanziario e trasferimenti dallo Stato che, seppur fermi nel 2016, scontano 40 miliardi di tagli negli ultimi sette anni (fino al 2015). Il risultato della somma? Tasse locali sempre più care lungo lo Stivale. E la sorpresa più negativa riguarda la Campania. È qui che abita la pressione maggiore. Il prelievo fiscale sulla famiglia media è stato di 2416 euro nel 2015 (con un aumento dello 0,3 per cento rispetto all'anno precedente). Pesa quindi più di ogni altra Regione italiana sul reddito dei cittadini (che tra l'altro è tra i più bassi rispetto al resto del Paese). Siamo al top, al 5,5 per cento. Lontanissimi dalla Valle d'Aosta dove invece la famiglia tipo paga all'Erario 1.100 euro in meno.

Ad Aosta i versamenti si fermano a 1302 euro. E il peso sulle entrate reddituali è del 3%. Due punti e mezzo percentuali in meno. Un'ingiustizia geografica, evidenziata da un'indagine del Sole 24 ore, che ha rielaborato i dati della Banca d'Italia nella sua indagine su «Le economie regionali». Si allungano così altre ombre sul nostro sistema fiscale nazionale. Tra l'altro, è una situazione destinata a peggiorare l'anno prossimo. Basta considerare che l'appuntamento elettorale ha fatto rinviare molte scelte scomode, come la definizione delle nuove aliquote per la tassazione delle seconde case. Mentre, nello stesso tempo, sono venute meno per gli enti locali le entrate della Tasi prima casa, da quest'anno abolita sul primo immobile di proprietà. Si tratta di una cifra considerevole, considerando che molti contribuenti tricolore hanno una casa di proprietà, L'esenzione ha riguardato 19,8 milioni di abitazioni principali. I calcoli sono stati fatti su una famiglia-tipo, che per gli economisti di via Nazionale è costituita da due genitori lavoratori dipendenti, due figli minorenni a carico, e in possesso di un'abitazione principale di 100 metri quadrati, un'auto del segmento B, ad esempio una Fiat Punto, e un reddito imponibile ai fini Irpef di 44.080 euro

. In Campania, evidenzia l'indagine del Sole, risultano particolarmente onerosi l'addizionale regionale Irpef - legata ai conti della sanità -, la tassazione sui rifiuti (la più elevata d'Italia) e quella sulle assicurazioni Rc auto. Settori che riflettono inefficienze storiche del sistema locale. Il Lazio è la seconda regione dove il fisco è più caro. Qui incide il peso della capitale. A Roma Imu e addizionale regionale sono ai massimi. Così nel Lazio il prelievo locale sale a 2.311 euro, il 16,5% in più della media nazionale. Ma non ci scherza con le tasse anche il Piemonte, al terzo posto con 2.210 euro. Mentre, fra le regioni più convenienti figurano, nell'ordine, Sardegna, Veneto, Marche, Umbria, Toscana, Lombardia, Puglia, Sicilia e Abruzzo. Al Sud spicca poi il caso positivo della Calabria, dove il prelievo fiscale è sceso dai 2091 euro del 2014 ai 1,986 del 2015. I calabresi paganop così il 5% in meno. Rincari per tutte le regioniIn generale, le imposte locali negli ultimi anni hanno risentito delle politiche fiscali nazionali. Da un lato lo Stato tagliava i trasferimenti, dall'altro, sindaci e governatori aumentavano le tasse.

ci.pe.
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