La Cina apre le sue Borse
Hong Kong hub per capitali esteri

La Cina apre le sue Borse Hong Kong hub per capitali esteri
Martedì 16 Agosto 2016, 22:07
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PECHINO - La Cina muove un altro passo in direzione di una maggiore apertura dei suoi mercati finanziari annunciando l'avvio di un collegamento tra la Borsa di Shenzhen e quella di Hong Kong che permetterà agli investitori stranieri di acquistare azioni quotate sul listino della Cina continentale e ai risparmiatori cinesi di investire su aziende straniere quotate nell'ex colonia britannica. Il link, che si aggiunge a quello inaugurato tra Hong Kong e Shanghai nel novembre del 2014, diventerà operativo entro la fine dell'anno, hanno dichiarato le autorità cinesi. Secondo la Borsa di Hong Kong il collegamento «rafforzerà ulteriormente l'interconnettività» con i mercati dei capitali della Cina continentale e «promuoverà l'internazionalizzazione dei renminbi» mentre il premier cinese Li Keqiang parla di «passo concreto per rendere i mercati dei capitali cinesi più basati sulla legge, orientati al mercato e globalizzati».

L'unione fra Shenzhen e Hong Kong consentirà agli investitori internazionali di scommettere sui titoli quotati nella città del sud della Cina, casà della maggior parte delle industrie tecnologiche e della start up del Paese (mentre su Shanghai si concentrano i titoli della old economy di Pechino). Con una capitalizzazione di 7.400 miliardi di dollari, Shanghai e Shenzhen rappresentano la seconda piazza finanziaria al mondo, alle spalle di Wall Street (i titoli dell'S&P 500 capitalizzazione 19.700 miliardi di dollari) e davanti a Tokyo (5.000 miliardi di dollari).

Sempre allo scopo di aprire maggiormente i propri mercati, Pechino ha anche cancellato il limite aggregato, operativo su Shanghai, che consentiva acquisti di azioni dall'estero per complessivi 300 miliardi di yuan (circa 45 miliardi di dollari) e investimenti su Hong Kong per 250 miliardi di yuan. Si applica invece anche a Shenzhen il limite giornaliero esistente sul canale Shanghai-Hong Kong di 13 miliardi di yuan per gli ordini dall'estero e di 10,5 miliardi per quelli destinati a Hong Kong. Fino al collegamento con Shanghai, che ha permesso di utilizzare Hong Kong come hub per attrarre capitali stranieri, solo pochi soggetti esteri erano autorizzati ad acquistare azioni sulla Cina continentale attraverso un sistema complesso e controllato. Il 'raddoppiò su Shenzhen arriva dopo che, un paio di mesi fa, la società Msci aveva deciso di non includere le azioni cinesi quotate sui listini continentali nei suoi indici globali, motivando l'esclusione proprio con le difficoltà di accesso al mercato cinese.
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