Cottovietri torna al Cersaie,
il Salone Internazionale della ceramica

Cottovietri torna al Cersaie, il Salone Internazionale della ceramica
Sabato 24 Settembre 2016, 22:36
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A volte è sufficiente scegliere una prospettiva insolita per perdersi nella bellezza. Prosegue in quest’ottica la ricerca di Cottovietri che torna al Cersaie, il Salone Internazionale della ceramica per l’architettura e dell’arredobagno (dal 26 al 30 settembre a Bologna) con la mattonella social.

Attraverso i 15 scatti che compongono il nuovo catalogo C+, il materiale ultramoderno ideato dall’azienda, Cottovietri sposa in pieno il progetto “I Have this Thing with Floors” (quando cammino non posso fare a meno di guardare il pavimento) il vivace quanto originale account instagram (che conta più di 600 mila followers) dedicato ai pavimenti più belli e creativi del mondo.

Il format è semplice ma vincente: tutte le foto vengono sempre scattate dall'alto e includono nell'inquadratura soggettiva solamente i piedi del fotografo/a mentre si trova su superfici decorate, così belle da diventare opere d'arte. Niente duck face, la foto è anonima, e viene concesso di immortalare solo le scarpe, protagoniste insieme ai pavimenti più cool dei selfie che per l'occasione diventano “Selfeet”.

Così viene immortalato anche il C+, foto verso il basso che raccontano una giornata di lavoro (#relationship), un incontro amoroso (#meandyou), una pausa lettura (#bookshop), un aperitivo (#tequila), mentre quell’hashtag introduce tutti gli appassionati del genere in una stessa gallery. La frase è anche un invito a lasciarsi coinvolgere e ispirare da mosaici, piastrelle o qualsiasi altro tipo di pavimento decorato in maniera particolare e a mostrare con un tag la meraviglia di alcune superfici, che troppo spesso si calpestano senza la giusta attenzione.

In vetrina anche un altro concetto base fondamentale per Cottovietri: l’imperfezione intesa come unicità. «La mattonella acquista valore se non è prodotta in serie e se, nel suo essere differente l’una dall’altra, si fa notare per una “cicatrice” di cottura o un “graffio” di colore» – spiega il direttore commerciale Antonio Senatore. In questo modo i difetti si fanno simbolo dell'evoluzione e dell'unicità del prodotto, divenendo elementi narrativi. Così l'imperfezione, sinonimo di reale, naturale, inevitabile, diviene un valore da ricercare, una qualità che equivale a progettare qualcosa che sia capace di invecchiare. Il tutto nei nuovi formati e colori C+, novità assoluta nel mondo della ceramica.

Capace di soddisfare sia le diverse esigenze di gusto e di stile che la volontà di utilizzare “il cotto” anche in quegli spazi notoriamente soggetti ad un’intensa frequentazione, C+ incuriosisce, colpisce e convince perché essenzialmente riesce, per la prima volta, a coniugare tradizione e innovazione. Un matrimonio tra passato e presente che asseconda le continue evoluzioni nell’architettura. L’idea è che, per prestazioni e caratteristiche, si offra a tutte le soluzioni di rivestimento, sia per interni che per esterni, spaziando dall’edilizia pubblica all’abitazione privata. Da Madrid a Parigi, da Zurigo Tokio, ad apprezzarlo per primi sono stati numerosi brand di fama internazionale che hanno scelto questo tipo di materiale per le loro boutique.

Il segreto di C+ È la lungimiranza dell’azienda che, artefice di un nuovo modo di interpretare il “cotto fatto a mano”, ha tentato ed è riuscita ad andare oltre i canoni, sperimentando senza dimenticare. Uno speciale impasto, coperto da smalti tecnici fusi dalle alte temperature, conferisce un aspetto riconoscibile ed una particolare setosità al tatto, uniti a caratteristiche tecniche elevatissime. Un materiale ricercato, ma anche estremamente resistente al calpestio, agli acidi, agli sbalzi termici, alle abrasioni, ingelivo e in assorbente. Ne conseguono prerogative estetiche finora ottenibili solo su bicotture a temperature più basse. Una soluzione ideale per tutti quei luoghi dove temperamento e praticità hanno finalmente la stessa possibilità di esprimersi. 
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