Iva, è partita la corsa per evitare l’aumento nel 2018

Iva, è partita la corsa per evitare l’aumento nel 2018
di Andrea Bassi
Venerdì 14 Aprile 2017, 09:11 - Ultimo agg. 13:20
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La manovra del governo per evitare l’aumento dell’Iva previsto per il 2018 è già partita. Il decreto approvato martedì scorso da Palazzo Chigi “salvo intese”, ma il cui testo sarà disponibile solo la prossima settimana, non solo abbasserà il deficit del 2017 di 3,4 miliardi, due decimali di Pil come chiesto dall’Ue, ma avrà anche un impatto di 5,1 miliardi il prossimo anno. Questo significa che, se fino ad oggi servivano 19,7 miliardi per azzerare l’aumento automatico di 3 punti dell’Iva, adesso saranno sufficienti “solo” 14,6 miliardi. Senza contare che è ancora aperta una partita con la Commissione europea sulla flessibilità. A chiedere uno sconto rispetto ai rigidi parametri previsti dal fiscal compact non è solo l’Italia. Ci sarebbero anche altri Paesi, tra cui alcuni big come la Francia. La trattativa sarebbe attorno ad uno sconto di circa lo 0,3% del Pil, ossia altri 5 miliardi circa. Il conto di partenza della legge di Stabilità del prossimo autunno, insomma, potrebbe scendere attorno ai 10 miliardi di euro. Una cifra molto più digeribile, considerando che la manovra si chiuderà a dicembre, a pochi mesi dalle elezioni.

Dunque, con il decreto di Pasqua verrebbero anticipate quante più misure possibili. Ma l’azionista di maggioranza del governo, il Pd, non vuole che le coperture arrivino da nuove tasse. Con una eccezione, quelle “sul vizio”, ossia giochi e tabacchi. Il primo pacchetto potrebbe lievitare fino a circa 1 miliardo di euro. Il prelievo erariale sulle slot machine salirà dal 17,5% al 19% per le Awp, le macchinette di prima generazione, e dal 5,5% al 6% per le Videolotterie. Da sole queste misure valgono quasi 400 milioni. La tassa sulla fortuna che grava su tutte le vincite oltre i 500 euro, passerà poi dal 6% al 12%. Quella sulle vincite al Lotto dal 6% all’8%. Un inasprimento da 200 milioni l’anno. Infine potrebbe entrare anche un rinnovo a pagamento della concessione del Gratta & Vinci per un valore di 800 milioni. 
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