Fincantieri, ultimatum dalla Francia. Ma Calenda sbotta: «Non accettiamo imposizioni»

Fincantieri, ultimatum dalla Francia. Ma Calenda sbotta: «Non accettiamo imposizioni»
di Francesca Pierantozzi
Giovedì 27 Luglio 2017, 09:22 - Ultimo agg. 11:07
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Francia e Italia si scontrano nelle acque di Saint Nazaire. I negoziati per il controllo dei cantieri STX, con l'arrivo al timone di Fincantieri, sono diventati ufficialmente un braccio di ferro tra Roma e Parigi. Ieri il ministro dell'Economia francese Bruno Le Maire ha lanciato l'ultimatum: o l'Italia accetta di spartirsi il capitale alla pari con la Francia, fifty-fifty, o niente, lo Stato francese eserciterà il suo diritto di prelazione che scade sabato e nazionalizzerà il sito. «Vogliamo poter mantenere un controllo 50-50 con i nostri amici italiani sul futuro dei cantieri, l'occupazione, lo sviluppo del territorio ha detto Le Marie, prima davanti a una commissione al Senato, poi in un'intervista radio Se i nostri amici italiani rifiutano questa onesta proposta lo Stato eserciterà il diritto di prelazione».

L'Italia però non sembra intenzionata ad accettare l'onesta proposta che smonta gli accordi già raggiunti e che garantivano il controllo al gruppo triestino. «L'attuale esecutivo francese ha deciso di cancellare accordi già presi sulla presenza di Fincantieri nella compagine sociale di Stx ha risposto da Roma Pier Carlo Padoan Abbiamo dato la nostra disponibilità ad ascoltare le esigenze del nuovo governo, ma non c'è nessun motivo per cui Fincantieri debba rinunciare alla maggioranza e al controllo della società francese». Ieri il gruppo di Trieste ha accusato il colpo in Borsa chiudendo con un tonfo dell'8,67%. In corso di seduta il titolo aveva addirittura toccato un minimo del 13,1%. Oramai restano 48 ore per trovare un accordo o arrivare a una rottura che suonerà come un nuovo colpo alle relazioni tra l'Italia e la Francia di Macron, dopo le tensioni su migranti e diplomazia in Libia.

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