Fondi europei solo alle pmi del Sud
ecco il piano del ministro Calenda

Fondi europei solo alle pmi del Sud ecco il piano del ministro Calenda
di Nando Santonastaso
Sabato 15 Ottobre 2016, 10:12
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I soli fondi strutturali europei per sostenere le piccole e medie imprese esclusivamente del Mezzogiorno. Niente co-finanziamento nazionale, nessuna paura di trovarsi di fronte all’altolà della Commissione europea e al rischio di infrazioni per «aiuti di Stato». Il piano messo a punto dal ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, che sarà presentato lunedì al dicastero, è una novità assoluta nel panorama dell’utilizzo delle risorse comunitarie per incentivare gli investimenti delle aziende più piccole (che al Sud, e non solo, sono la stragrande maggioranza). Il Pon «imprese e competitività», al quale l’iniziativa fa riferimento, esisteva anche nel ciclo di programmazione 2007-2013 ma a differenza di quello stavolta è riservato solo alle pmi delle regioni meridionali. I fondi del Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale) non oltrepasseranno il Garigliano. Non sono tantissimi (102 milioni ai quali però, secondo alcune indiscrezioni, potrebbero aggiungersene altrettanti attraverso il Fondo sviluppo e Coesione) ma il loro impiego è ravvicinato nel tempo e soprattutto molto conveniente (sempre che la burocrazia non ci metta lo zampino). Vediamo perché.

Il programma funzionerà un po’ come oggi avviene per il sistema dei Confidi. L’iniziativa - si legge in una nota del dicembre 2015, quando l’iniziativa venne formalmente annunciata - prevede operazioni di cartolarizzazione di portafogli di prestiti bancari esistenti, in maniera sinergica rispetto alla corrispondente azione svolta dal Fondo centrale di garanzia. Il Pon «Imprese e Competitività» fornirà garanzie alle banche e agli intermediari finanziari riferite sia a singole operazioni finanziarie sia a portafogli di operazioni.

La cartolarizzazione di prestiti esistenti consentirà alle banche che aderiranno al programma di liberare capitale di vigilanza. Di conseguenza il capitale liberato sarà utilizzato dalle stesse banche per erogare nuovi finanziamenti a tasso agevolato alle sole pmi localizzate nel Mezzogiorno, per un ammontare complessivo di almeno 1,2 miliardi. È previsto infatti - ecco un’altra novità importante - un effetto moltiplicatore pari a 6 sulle risorse pubbliche dedicate all’iniziativa.

Per massimizzare l’efficacia dell’iniziativa, è previsto altresì che una quota consistente dei prestiti da cartolarizzare debba essere assistita dalla garanzia dei confidi. «Tale previsione consentirà, a parità di risorse stanziate, una liberazione di capitale non solo in capo alle banche ma anche ai confidi, rendendo così disponibili importanti risorse per la concessione di nuove garanzie in favore delle pmi».

 
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