Gestione della crisi dei migranti
La Bei mette sul piatto 3,7 mld

Giovedì 15 Febbraio 2018, 10:58
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Dalla Banca europea per gli investimenti (Bei) 3,7 miliardi di euro di prestiti destinati ai progetti che affrontano le questioni migratorie. Dopo l'accordo tra il Parlamento e il Consiglio - approvato con 487 voti favorevoli, 96 contrari e 42 astensioni - manca solo il via libera finale di quest'ultimo per concedere ulteriori finanziamenti, pari nel complesso a 5,3 miliardi, ai progetti realizzati nelle aree non Ue, di cui 3,7 per la gestione delle crisi dei migranti. Tre le novità dell'intesa, che ridefinisce il mandato della Bei. La prima: la possibilità di concedere prestiti ai Paesi terzi con un quarto obiettivo "di alto livello" per affrontare le cause profonde della migrazione. La seconda: il rafforzamento delle disposizioni per prevenire il riciclaggio di denaro e combattere il terrorismo, l'evasione, l'elusione e la frode fiscale. La terza: il potenziamento delle possibilità di prestito della Bei per progetti per ridurre l'impatto dei cambiamenti climatici. Entro il 2020 sarà aumentata la capacità di investimento Ue all'estero a 32,2 miliardi con uno sforzo speciale nei Paesi mediterranei e nei Balcani. L'Unione europea fornisce una garanzia di bilancio alla Bei fino a un massimo di 30 miliardi di euro per le operazioni "esterne" per il periodo 2014-2020, di cui 3 miliardi di riserva. Le nuove norme libererebbero proprio questi ultimi e, di questi, un importo fino a 1,4 miliardi di euro sarebbe destinato ai progetti del settore pubblico che affrontano le cause profonde della migrazione. Un ulteriore importo, pari a 2,3 miliardi di euro, sarebbe destinato ai prestiti del settore privato per i progetti connessi all'immigrazione, portando così il massimale a 32,3 miliardi. I progetti realizzati al di fuori dell'Ue rappresentano circa il 10% del totale dei prestiti Bei.
Intanto si apprende che si terrà a Vienna il 20 settembre un vertice Ue speciale sulla migrazione. Ad annunciarlo il cancelliere austriaco Sebastian Kurz al termine dell'incontro con il presidente Ue Donald Tusk, che domani sarà a Roma per parlare col premier italiano Paolo Gentiloni. Kurz ha detto che al centro delle discussioni dei capi di Stato e di Governo sarà il contrasto alla migrazione illegale. L'Austria assumerà dal 1° luglio la presidenza di turno dell'Ue. Gli incontri di Tusk nelle capitali europee di questi giorni preparano il vertice Ue del 22-23 febbraio a Bruxelles. A giugno i 27 dovranno definire una linea di marcia per la riforma del sistema di asilo e per superare i contrasti sul ricollocamento dei migranti, ostacolato dal gruppo di Visegrad (Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia). Finora non ci sono segnali di un accordo.
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