Bonus fiscali ai proprietari
per affitti a prezzi calmierati

Bonus fiscali ai proprietari per affitti a prezzi calmierati
di Oliviero Franceschi e Daniele Cuppone
Lunedì 15 Febbraio 2016, 12:36
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Sconti del 25% su Imu e Tasi delle case con contratti a canone concordato
 



Se gli esami non finiscono mai, anche i cambiamenti fiscali nel mondo del mattone non sono da meno. Per non perdere la bussola ecco la consueta panoramica, fatta per voi..
 
Con il canone concordato meno imposte locali
 
Ebbene sì, il canone concordato sembra essere il prescelto dal fisco come depositario dei suoi favori ed agevolazioni. L’ultimo bonus in ordine cronologico arriva dai commi 53-54 della legge di stabilità, che ha introdotto un interessante sconto del 25% sull’Imu e la Tasi pagate per gli immobili dati in locazione a canone concordato. Il canone concordato è quel canone che non è deciso liberamente dalle parti (cioè inquilino e proprietario), ma è suggerito dalle associazioni di categoria, che spesso fissano delle fasce di importi al fine di calmierare il mercato. Pertanto chi affitterà non a libero mercato ma a canone concordato potrà beneficiare delle riduzioni sulla coppia Imu e Tasi: per ottenere il quantum da pagare dovrà considerare come sempre tutte le regole ed indicazioni disposte dal Comune dove sorge l’immobile e poi dovrà moltiplicare il risultato finale per 0,75.
 
Studenti universitari esentati  dall'Imu
 
Buone notizie arrivano sempre dalla legge di stabilità (legge n. 208/2015), che mai come quest’anno sembra proprio destinata a lasciare il segno: questa volta è il mondo degli universitari a beneficiare degli sgravi fiscali. Il comma 15 dell’unico lunghissimo articolo della legge ha infatti previsto che l’esenzione dall’Imu, già stabilita per gli immobili e relative pertinenze appartenenti alle cooperative edilizie a proprietà indivisa, nell’ipotesi che siano utilizzate come abitazione principale, sia estesa anche nel caso in cui si tratti di studenti universitari che non vi trasferiscono la residenza anagrafica.
Insomma, invece di pagare l’affitto, alcuni genitori potrebbero carezzare l’idea di acquisire direttamente un appartamento, che potrebbe rappresentare un investimento a vantaggio del futuro del giovane studente o studentessa. Con il beneplacito naturalmente dell’amministrazione finanziaria..
 
Niente tasse sul valore di immobili all'estero
 
Dopo l’esenzione dalla Tasi cade ora un altro tributo per effetto della legge di stabilità: anche l’Ivie, l’imposta sul valore degli immobili detenuti all’estero, non dovrà più essere pagata nell’anno 2016.
A disporlo è stato il comma 16 della legge n. 208/2015, che ha sancito che l’immobile posseduto fuori dall’Italia e adibito a propria abitazione principale e le relative pertinenze sono esenti dall’imposta.
Il beneficio copre anche la casa coniugale assegnata al coniuge a seguito di separazione o divorzio. Viceversa non sono agevolati gli immobili “di lusso”, ai quali tuttavia si applica l’aliquota ridotta dello 0,4% e la detrazione di 200 euro in proporzione al periodo dell’anno durante il quale l’immobile è stato destinato ad abitazione principale.
 
Nuovo bonus mobili per giovani coppie
 

Oltre ad avere prorogato il “bonus arredi”, la legge di stabilità al comma 75 ha istituito un ulteriore “bonus mobili”, riservato esclusivamente alle giovani coppie, quelle cioè nelle quali almeno uno dei due soggetti non abbia superato i 35 anni di età.
L’agevolazione consiste in una detrazione Irpef pari al 50% delle spese sostenute nel 2016 per l’acquisto di mobili destinati al proprio appartamento, da calcolare su un ammontare complessivo non superiore a 16.000 euro e da fruire in dieci quote annuali di pari importo.
Le condizioni del bonus mobili sono dunque diverse da quelle del tradizionale “bonus arredi”, già noto ai nostri lettori. Tra l’altro, per aver diritto al beneficio, la coppia (sposata o convivente) deve aver costituito il proprio nucleo familiare da almeno tre anni ed aver acquistato un’unità immobiliare da destinare a propria abitazione principale.
Infine, si tenga presente che il nuovo “bonus mobili” non è cumulabile con l’ordinario “bonus arredi”.
 
Comunicazioni dal fisco, il futuro è via pec
 
Non solo sono indubbiamente poco gradite, anche quando non si concludano con la richiesta di danari al contribuente, poiché portatrici di tristi pensieri. Ora però il disagio sarà ancora maggiore, perché nel prossimo futuro l’arrivo delle comunicazioni di irregolarità da parte del fisco sarà veicolato attraverso la pec, uno degli strumenti che gli italiani sembrano proprio non digerire. La pec, casella di posta elettronica certificata, è senz’altro uno strumento utile ma solo per chi è avvezzo al computer e a internet. Non tutti però possiedono la necessaria competenza e familiarità con i nuovi sistemi informatici, specie i nostri pensionati o comunque gli appartenenti alle generazioni più grandi di età.
Tuttavia è bene cominciare a padroneggiare almeno la pec. Infatti secondo l’annuncio dell’amministrazione finanziaria, le comunicazioni di irregolarità che scaturiscono dal controllo automatizzato delle dichiarazioni fiscali (articoli 36-bis del Dpr 600/1973 e 54-bis del Dpr 633/1972) arriveranno in futuro solo via pec.
La nuova modalità sarà impiegata nelle prossime settimane per circa 200mila avvisi da recapitare alle società di capitali che hanno presentato l’Unico Sc. Poi toccherà sempre per tali società anche alle comunicazioni riguardanti gli altri modelli dichiarativi.
Il motivo della scelta del fisco è nel notevole risparmio dei costi postali. Tuttavia la vecchia modalità della raccomandata con avviso di ricevimento, sarà comunque mantenuta nell'ipotesi in cui l'invio non dovesse andare a buon fine oppure in caso di anomalie riscontrate nell'indirizzo pec.
 
(Hanno collaborato Alberto Martinelli ed Enrico Rabitti)
 
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