L'Istat certifica la ripresa:
aumenta la fiducia

L'Istat certifica la ripresa: aumenta la fiducia
di Andrea Bassi
Sabato 31 Dicembre 2016, 09:43
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ROMA. Fiducia. Ottimismo. Prospettive positive. Non sono solo parole d'augurio per l'anno che verrà, ma la certificazione da parte dell'Istat che qualcosa nell'economia italiana si muove. E nella direzione giusta, nonostante le previsioni pessimistiche legate alla Brexit, alla bocciatura del referendum costituzionale, o alla crisi bancaria ancora in atto. Nella sua nota mensile, l'ultima dell'anno, l'Istituto di statistica ha rilevato che «l'indicatore dell'attività economica registra una ripresa, delineando una prospettiva positiva del ritmo di crescita dell'economia nei prossimi mesi». Segnali incoraggianti sono arrivati, per esempio, dal settore manifatturiero, con una crescita degli ordinativi ad ottobre dello 0,9% sul mese precedente. Così, sempre in questo settore, è aumentata anche la fiducia delle imprese a dicembre, così come un lieve miglioramento nello stesso mese c'è stato anche nelle aspettative delle famiglie. Nella nota diramata ieri l'Istat non dà indicazioni di quanto potrebbe crescere l'economia italiana nel nuovo anno. Ma si tratta di una previsione che lo stesso istituto aveva diffuso poco più di un mese fa, portando l'asticella del Pil nel 2017 a un più 0,9%. Solo un decimale in meno della stima fatta dal Tesoro nell'ultima nota di aggiornamento del Def, il Documento di economia e finanza, nel quale la crescita programmatica, quella che cioè tiene conto delle misure assunte dallo stesso governo, era stata indicata all'1%.

«L'Italia», spiega Gregorio De Felice, capo economista di Intesa San Paolo, «sta viaggiando ad una velocità di crociera dell'1%. Il punto più rilevante che emerge dagli ultimi dati», aggiunge, «è il passaggio di testimone dalla domanda interna a quella estera». Se nel corso del 2016 la crescita italiana era stata sostenuta soprattutto dai consumi delle famiglie, adesso la spinta inizia ad arrivare soprattutto dalle esportazioni. Questo dato emerge con una certa chiarezza anche dalla nota mensile dell'Istat. Se è vero infatti, che nel mese di ottobre le vendite al dettaglio sono aumentate a livello congiunturale dell'1,2%, è anche vero che nel trimestre che va ad agosto ad ottobre il dato è negativo delo 0,2%. A migliorare sono invece i flussi commerciali verso i Paesi extra europei, saliti del 3,4%. Per questo c'è una doppia spiegazione. «Da un lato», sottolinea ancora De Felice, «dipende dall'andamento positivo dell'economia americana, e dall'altro dalla ripresa del prezzo del petrolio che ha risollevato le importazioni da parte dei Paesi emergenti».